Intasati i centralini della Santa Sede

Intasati i centralini della Santa Sede Intasati i centralini della Santa Sede Bush e Saddam Hussein, per invitarli a sospendere il fuoco e a cercare una soluzione al conflitto. Proprio alla vigilia delle operazioni lanciate dalla forza multinazionale contro l'Iraq il Papa aveva scritto due lettere, al Raiss e al Presidente Usa, ma senza esito. Ieri sono stati ricevuti in udienza dal Pontefice tre vescovi cristiani di Baghdad. Gli hanno consegnato le conclusioni della Conferenza dei Cristiani svoltasi nella capitale irachena dal 3 al 5 dicembre scorso. La delegazione è partita dall'Iraq alla vigilia dello scoppio della guerra, avendo come scopo quello di visitare, oltre Roma, Parigi, Ginevra, Londra e gli Usa per chiedere una soluzione ne¬ goziata della crisi. ritas italiana, in seguito ad appelli pervenuti dalle Caritas di Paesi mediorientali interessati al conflitto, sta predisponendo forme di primo intervento, particolarmente in favore dei numerosi profughi, «e si riserva, a fronte di più complete e precise notizie, di rivolgere un invito alla popolazione italiana per un più vasto intervento di solidarietà». Pur prendendo atto della «legittimazione politica» conferita all'intervento militare da ripetute decisioni delle Nazioni Unite, la Caritas «ribadisce il giudizio di negatività e di radicale insufficienza dello strumento bellico per l'effettiv \ e completa risoluzione dei conflitti». Ma la loro presenza qui non significa in alcun modo che il Vaticano non sia impegnato in un progetto eventuale di mediazione. A capo della delegazione è il patriarca di Babilonia dei Caldei, Raphael Bidawid. Non ha ripetuto l'invito fatto al Papa tempo fa di recarsi a Baghdad, e fallito se non altro per la mancanza di un invito anche da parte del governo iracheno: «lo auspicherei di tutto il cuore, ma non credo che sia il momento giusto per una visita - ha detto - Gli spazi aerei sono chiusi». Bidawid ha negato di essere latore di un messaggio personale di Saddam Hussein per il Pontefice; ma è fiducioso che presto la guerra lascerà spazio a «trattati¬ ve di pace»; anche grazie al lavoro che sta compiendo il Vaticano: «La politica della Santa Sede - ha aggiunto - si fa senza troppo chiasso, i suoi diplomatici lavorano in profondità e con molta calma. Non è prudente anticipare quello che si sta facendo». Il Patriarca rispondeva alle domande dei giornalisti nella Bibliotca del Collegio caldeo di Roma, seduto sotto i ritratti del Papa e di Saddam. Non ha espresso nessuna comprensione verso lo Stato ebraico: «Ho notato oggi quanto interesse c'è nel mondo ha detto Bidawid - perché è stato mandato qualche missile su Isarele. Ma ci sono stati tanti altri esempi precedenti in cui il mondo non si è commosso come oggi. Certo noi non vogliamo la [Asca-Ansal

Persone citate: Bidawid, Bush, Patriarca, Raphael Bidawid, Saddam Hussein