Agnelli di Franco Badolato
Agnelli Agnelli Visita inattesa alla «gabbia» TORINO. Pochi tifosi ieri all'allenamento della Juventus a Orbassano. A causa delle condizioni del terreno di gioco, gelato, Maifredi ha posticipato alle 12 l'inizio del lavoro. Verso le 10, nell'impianto Sisport, era arrivato Giovanni Agnelli che da tempo voleva vedere la famosa gabbia fatta costruire dal tecnico bianconero lo scorso settembre. L'Avvocato si sta interessando alle soluzioni prospettata .alla dirigenza di piazza Crimea per il futuro centro sportivo della Juventus, e anche per questo ha voluto compiere un giro di orizzonte. Una partitella a ranghi misti, nove contro nove, ha contraddistinto la fase finale dell'allenamento di ieri (oggi pomeriggio rifinitura al Combi). Maifredi ha bonariamente bocciato l'esibizione, ben sapendo che i suoi, reduci da due giorni di faticose doppie razioni, non potevano esprimersi al massimo. Si è notato comunque che Casiraghi sbatte la palla in porta con estrema facilità, concretizza bene tutto quanto invece non riesce a fare Schillaci, sfortunato nelle conclusioni. Con il ritorno in campo di Casiraghi e l'assestamento della difesa attorno a Julio Cesar, nelle ultime due partite vittoriose contro Napoli e Pisa, Maifredi ha «aggiustato» il centrocampo creando davanti alla retroguardia uno sbarramento formato da Marocchi e Corini mentre gli altri due controcampisti, Haessler e Baggio, hanno maggior libertà di spaziare in avanti, al fianco delle punte. Di questo asse centrale, che dà segni di funzionare assai bene, parliamo con Corini, ormai titolare fisso. Il giovane bresciano è reduce da un'opaca esperienza collettiva dell'Under 21 in Grecia: «Una partita strana, in cui l'intera formazione azzurra non è stata abbastanza determinata. Con Maldini gioco più da interno destro per lasciare spazio in mezzo ad Albertini mentre nella Juventus, Marocchi ed io facciamo blocco. Avendo due punte fisse in avanti e due fantasisti del calibro di Baggio e Haessler, è logico che tocchi a Marocchi e al sottoscritto l'interdizione e il rilancio delle manovre». Il posto conquistato a spese di Fortunato non è ritenuto da Corini un traguardo: «Meglio non pensarci, altrimenti ci si adagia. Però avere giocato negli ultimi tempi con continuità mi ha fatto bene, senza dubbio aumenta la concentrazione. Il Genoa non va sottovalutato perché ha già messo in difficoltà uno squadrone come l'Inter, ma la Juventus deve superare anche i rossoblu per ribadire il suo momento di forma». Tra questa partita con i genoani e quella con la Sampdoria di metà febbraio, primo scontro diretto per lo scudetto del girone di ritorno bianconero, la Juventus disputerà altre due partite in casa (Parma e Cesena) e la trasferta di Bergamo: «Giustamente Maifredi - afferma Corini - continua a ripeterci che una buona parte di scudetto si vince facendo il massimo possibile di punti con le squadre di media e bassa classifica. Se riusciremo a mantenere ritmo e concentrazione arriveremo allo scontro con la Samp in buona posizione. Basta così poco per sciupare tutto in un campionato come quello italiano». Franco Badolato
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