Petrakov lascia Gorbaciov

Petrakov lascia Gorbaciov Petrakov lascia Gorbaciov MOSCA. La fronda riformista contro Gorbaciov registra un altro abbandono eccellente, dopo le clamorose dimissioni di Shevardnadze: il numero uno dei consiglieri economici di Gorbaciov, Nikolai Petrakov, ha lasciato l'incarico dopo aver firmato una lettera di critica pubblicata da Moskovskie Novosti («un regime in agonia ha tentato l'ultima resistenza bloccando le riforme economiche e ripristinando la censura»). Mercoledì scorso, Gorbaciov aveva fatto riferimento alla lettera di Moskovskie Novosti nel proporre al Soviet supremo di sospendere la nuova legge sulla libertà di stampa. Le dimissioni cadono alla vigilia di due importanti appuntamenti per lo schieramento radicale: domani una grande manifestazione a Mosca, lunedì una sessione straordinaria del parlamento russo dedicato al Baltico durante la quale è atteso un discorso-sfida di Eltsin a Gorbaciov. [Agi] occidentali». E cosa chiede il Comitato di salvezza? «Che se ne vadano, si dimettano. Tutti, governo e Parlamento. Che si facciano nuove elezioni, anche sotto controllo internazionale. Tutto ciò che avviene qui è illegale, incoraggiato da un governo che si contrappone alla volontà del popolo, che è solo il braccio esecutivo del Fronte Popolare». Ma chiedete solo questo? Avete già proclamato che prenderete, o che avete già preso, il potere... Alekseev questa volta non esita: «E' vero, l'assemblea costitutiva del Comitato di salvezza ci ha chiesto di prendere tutto il potere nelle nostre ma¬ ni, sulla base del sostegno dei collettivi di lavoro». Non si potrebbe essere più chiari. Ma • aggiungo - non vi basta l'introduzione del potere presidenziale? «Noi chiediamo anche questo. Invece non è chiaro cosa vuol fare Gorbaciov. Il posto di presidente non ò per lui. Emana decreti che restano di carta. Noi non facciamo altro che attuarli al suo posto». Anatolij Gheorghievic è membro del pc lettone, ma sottolinea che Interfront «non è composto solo di comunisti». «Agiamo in autonomia - precisa - e siamo pronti a usare tutti i mezzi legali a nostra disposizione. Incluso lo sciopero». Le- a Mosca: cercate una soluzione pacifica

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