Mia moglie? Un testimone scomodo fatto tacere

« « Mia moglie? Un testimone scomodo fatto tacere » Giallo di Asti, parla il marito di una delle ragazze: gli assassini erano tre ASTI DAL NOSTRO INVIATO una ferita profonda in quest'uomo che ha perso in un solo istante la moglie e la pace. Le sue giornate mescolano rabbia e paura, gli interrogativi di una provincia sconvolta dal delitto si moltiplicano sulla sua bocca. Dice: «Su una cosa sono sicuro. Che mia moglie non è quella donna che si è cercato di far passare. Non avevamo problemi, neppure quello della solitudine. La casa, la sera, quando io andavo a lavorare, era piena di parenti, di amici comuni. Con i suoi si sentiva ogni giorno, spesso venivano a trovarla. E non andava mai a ballare, non le piaceva. Giovanna Barbero? Un'amicizia nata con l'infanzia, che è cresciuta. Ma niente di più, niente di così forte». Bruno Colla e quel lunedì di sangue. «Sono uscito di casa come sempre, cinque minuti prima delle ventuno. Avevamo parlato anche di Giovanna Barbero, dovevamo farle il regalo «Gli assassini sono arrivati con Giovanna Barbero. I carabinieri li devono cercare nel giro delle amicizie di quella ragazza. Se ne sono sicuro? Al cento per cento. E gli assassini hanno ucciso perché dovevano vendicarsi di qualcuno, non certo di mia moglie. Mia moglie è stata una semplice testimone». Sulle colline di Calosso è tornata la neve e la casa di Bruno Colla, 36 anni, marito di Maria Teresa Bonaventura è circondata dal fango. Sui muri ci sono ancora le tracce di quel lunedì di morte e fiamme, l'incendio che è divampato nella camera da letto è un segno che si legge in questa casa appollaiata su un bricco di campi e di vigneti. Bruno Colla parla, a sette giorni di un giallo impenetrabile. Il massacro di due ragazze uccise a colpi di roncola e coltello ha lasciato per le nozze. Dovevano incontrarsi, dovevano parlarne. Ma mia moglie non mi disse che si sarebbero incontrate quella sera. Ci siamo salutati, come sempre». Quando torna, alle sei del giorno dopo Bruno Colla trova la casa avvolta dal fumo. Si chiede: «Perché nessuno ha visto, nessuno si è accorto di quello che era successo? Eppure adesso tutti dicono che la nostra aia era sempre piena di gente. Ridicolo». Ipotesi e misteri. Nella casa di Bruno Colla scandiscono le ore, i minuti, la vita di questa settimana di dolore. «Ipotesi? Giovanna Barbero ha portato gli assassini nella mia casa. Quanti erano? Più di due, ne sono sicuro. Poi mia moglie e la sua amica sono uscite, non le hanno uccise tra queste mura. Mia moglie prima di uscire si è cambiata, gli abiti che aveva addosso in quel campo a Castelnuovo Calcea non erano gli stessi che le ho visto prima di uscire. Mia moglie si è cambiata, si è vestita meglio». Misteri. Sono tanti e si leggono anche nelle parole di Bruno Colla. «Il furto, ad esempio. E' stato un furto a metà. Gli assassini si sono impadroniti delle armi ma non dei soldi che avevamo in casa. Una somma cospicua, che non è stata toccata. Poi perché hanno preso soltanto una parte dell'impianto stereo? A mia moglie manca la borsetta, è scomparsa. E dentro c'erano le chiavi di casa. Quelle chiavi so no servite agli assassini per entrare in casa mia, darle fuoco, rubare quello che hanno rubato. Mia moglie e la sua amica sono state uccise lontano di Bruno Colla e la moglie uccisa nell'Astigiano qui, forse proprio dove sono state trovate». Indagini. Gli interrogatori proseguono senza sosta, (è stato nuovamente sentito il fidanzato di Giovanna Barbero) mentre si fa sempre più concreta l'ipotesi che le ragazze siano state uccise in luoghi e momenti diversi. Luigi Stigliano

Luoghi citati: Asti, Calosso, Castelnuovo Calcea