Un altro Heysel insanguina lo sport

Un altro Heysel insanguina lo sport Un altro Heysel insanguina lo sport una valanga, ho sentito il sangue scendermi dal collo, ho pensato con terrore che ci avrei lasciato la pelle». Il testimone non ha invece confermato alla polizia ciò che ha riferito l'agenzia di stampa sudafricana Sapa che ha parlato di accoltellamenti durante gli incidenti. Il comitato esecutivo della Lega sudafricana di calcio si è riunito d'urgenza per cercare di stabilire con esattezza le cause della tragedia (i quaranta morti e i cinquanta feriti sono il provvisorio bilancio della polizia locale). Alla riunione sono stati convocati i dirigenti delle due società e il segretario generale della lega, Cyril Kobus, che eseguirà personalmente l'ispezione dello stadio. Il segretario ha comunque già anticipato che «l'impianto non era palesemente adatto ad ospitare una partite di quella importanza». La Lega sudafricana di calcio ha tenuto a sottolineare che l'incontro non si è svolto sotto la sua UN'altra tragedia le cui proporzioni rimandano immediatamente e dolorosamente alla sciagura dello stadio Heysel a Bruxelles, 1985, allorché perirono trentanove spettatori, di cui trentadue italiani, prima dell'inizio della partita di Coppa campioni tra la Juventus e il Liverpool, un'altra assurda strage ha dunque insanguinato lo sport. Teatro degli incidenti che domenica hanno causato la morte di quaranta persone e il ferimento di altri cinquanta tifosi, e stato lo stadio di calcio Oppenhcimer di Orkney, in Sud Africa, nella zona di Soweto, a circa 130 chilometri a Sud-Ovest di Johannesburg. Secondo le angosciose testimonianze di chi s'era recato in quello stadio che si è trasformato in una trappola letale e secondo le prime ricostruzioni fatte dalla polizia, la miccia che ha acceso le violenze è da ricercare in una contestata decisio ne dell'arbitro che ad un certo punto della partita (era il venticinquesimo minuto) che doveva essere amichevole e che vedeva di fronte i Kaizer Chiefs e gli Orlando Pirates, le due squadre più famose e seguite di Soweto, il grande ghetto nero di Johannesburg, ha convalidato un gol dei Kaizer Chiefs che gli avversari ritenevano invece irregolare. I tifosi degli Orlando Pirates, assiepati in un settore dello stadio, hanno cominciato a lanciare bottiglie, lattine, e altri oggetti sugli spettatori delle gradinate sottostanti e hanno dato vita a una vera battaglia che si è subito allargata agli altri settori dello stadio provocando fughe precipitose e disordinate verso le uscite e in direzione del terreno di gioco protetto da una rete. Un testimone, Frans Phokwana, uno dei ventimila spettatori che assistevano all'incontro, ha raccontato spezzoni di quella scena. «In cinque mi¬ nuti - ha detto - è stato l'inferno. I tifosi dei Kaizer Chiel's hanno tentato di mettersi al riparo dei lanci di bottiglie, pietre, aste di bandiere e di tutto quando era in possesso dell'altra tifoseria forzando la rete di sicurezza del campo, schiacciandosi contro di essa in un ammasso impressionante di gente terrorizzata». Per il testimone, il numero maggiore di vittime si è contato tra quanti si trovavano sugli spalti più bassi della tribuna: spettatori gettati a terra, calpestati da una terrificante ondata di folla impazzita. «Ero seduto nella tribuna Est dello stadio», continua il racconto di Frans Phokwana, «io e coloro che mi stavano vicini abbiamo pensato che fosse scoppiato uno dei tanti tafferugli che avvengono negli stadi. Ho cercato di allontanarmi, mi sono messo a correre, ma sono caduto. Como ho tentato di ria' zarmi mi sono sentito addossi supervisione e che «i responsabili saranno individuati e puniti». Sulla tragedia di Orkney è intervenuto con un messaggio di cordoglio, il vicepresidente del Congresso nazionale africano, Nelson Mandela, che ha espresso «Grande emozione e orrore per queste morti senza motivo» e ha lanciato un appello affinché ritorni la pace tra tutti coloro che si interessano alle vicende delle squadre dei Kaizer Chiefs e degli Orlando Pirates che hanno il maggior numero di tifosi in Sud Africa, quasi tutti minatori provenienti dalla zona aurifera di Val Reef. A completare il quadro di questa tragica domenica calcistica, moriva in Grecia nello stadio di Atene un giovane spettatore del derby tra le popolari formazioni dell'Aek e dell'Olympiakos, un ragazzo di sedici anni, George Panayotou, colpito in pieno da un bengala e deceduto all'istante. [ w. r.)

Persone citate: Cyril Kobus, Frans Phokwana, George Panayotou, Nelson Mandela, Sapa, Soweto

Luoghi citati: Atene, Bruxelles, Como, Grecia, Liverpool, Sud Africa