Robin Williams farò un musical dalla Bibbia

Parla l'artista che, terminato «Awakenings» con De Niro, sta per interpretare Peter Pan di Spielberg Parla l'artista che, terminato «Awakenings» con De Niro, sta per interpretare Peter Pan di Spielberg Robin Williams: farò un musical dalla Bibbia Da attore di cabaret a star di Hollywood Ma non ha perso il gusto per lo humour LOS ANGELES. Chi lo ricorda in «Good morning Vietnam» e poi in «L'attimo fuggente», sa bene che Robin Williams può improvvisamente cambiare marcia e trasformarsi in una macchina fuori controllo. A incontrarlo di persona, è lo stesso. Se lo si intervista, è meglio anzi dimenticare il tradizionale tavolo e taccuino di appunti, perché l'attore americano non riesce a stare fermo per più di pochi secondi. Salta, sale sulla seggiola, gesticola, alza la voce, batte i pugni contro il muro, lancia un urlo, si risiede, ricambia tono di voce, imita un accento. Un vulcano di energia e di immaginazione. E di sensibilità. Tra una battuta e un'altra, è capace di tirare fuori una storia commovente. E una fragorosa risata diventa una piccola lacrima. Reduce da due nominations per gli Oscar, Robin Williams si presenta ora al pubblico con «Awakenings», un film che gli esperti indicano come uno dei probabili candidati al più ambito premio cinematografico. E intanto sta portando a termine la cura dimagrante che lo dovrebbe vedere affinato di 15 chili per volare leggero, legato a cavi d'acciaio, nel ruolo di Peter Pan, li film che Stieven Spielberg si accinge a girare a partire dalla metà di febbraio. Oltre a Robin Williams-Peter Pan Dustin Hoffman sarà Capitan Uncino, e Julia Roberts nel ruolo di Campanellino. Ma per ora è di «Awakenings» che ama parlare. Il film è tratto dall'omonimo libro del neurologo Oliver Sacks, dalla sua esperienza con una trentina di pa zienti affetti da un raro caso di postencefalite virale. Diretto da Penny Marshall, «Awakenings» ha appunto come protagonista Robin Williams, che interpreta la parte del Dr. Sacks. Accanto a lui, Robert De Niro, nel ruolo di uno dei pazienti risvegliati. Ma sentiamo direttamente da Williams che cosa ha da dire su questo film e su altri temi. Considerando la sua carriera, «Awakenings» è un impegno perlomeno insolito. Cosa l'ha attratta a imbar¬ Bella esecuzione dell'opera di Rossini diretta da Bruno Campanella, regista Pier Luigi Pizzi carsi in un'avventura come questa? Da anni cercavo una sceneggiatura così. Ricordo l'ho letta in aereo e mi sono commosso così tanto che una hostess ha pensato che ero nel mezzo di una crisi nervosa. Mi ha attratto la possibilità di capire ed esplorare che cosa accade nella mente di quelli che sono stati «fuori» per 30 anni. E di farlo osservandoli dal di dentro, portando lo spettatore per mano in questo mondo. Affermazioni che portano a questa domanda: chi è veramente Robin Williams? E' quello che ti fa sbellicare dalle risate o è quello che ti commuove per la sua sensibilità? Come il dottor Sacks, ammiro la neurologia, è un po' la fisica teoretica della medicina. Non puoi mica andare e portare via un cervello. Qualcuno ci ha provato ed è stato arrestato! In lui vedo anche una timidezza, una goffaggine che io conosco bene. Ecco, io sono quello. Sono anche una persona molto sensibile al dolore, alla sofferenza. E questa probabilmente è la ragione per cui faccio commedia e non chirurgia cerebrale. Mi piace essere divertente, far ridere, ma a volte devi sacrificare questa parte. Come in «Awakenings», dove ho dovuto trattenermi e ho potuto lasciami andare solo per gli attori e per il resto della troupe. E' riuscito nell'impresa di far ridere anche Robert De Niro? Oh, per avere delle reazioni da lui ho dovuto inventarne di tutti i colori. Gli facevo il solletico. Andavo e gli dicevo, dai, facciamo fìnta che siamo in luna di miele. Anche quando dovevamo farlo ridere per una scena del film, entravo nel ruolo di un altro, facevo voci e gesti fuori camera e poi appena riuscivo a smuoverlo arrivava Penny (Penny Marshall, la regista, n.d.r.) e lo riprendeva. La verità è che Bob ha un senso dello humour molto secco, un paio di volte mi ha fatto stendere a terra dalle risate. Poi, c'è il giorno in cui gli ho rotto il naso... Gli ha rotto il naso? E come è successo? Qui accanto Robin Williams, sarà Peter Pan nel film di Steven Spielberg sotto Flavio Bonacci, il Peter Pan di Andrée Ruth Shammah

Luoghi citati: Hollywood, Los Angeles, Vietnam