Spot proibito a Sgorbi

Gli viene contestata anche la partecipazione a rubriche tv Gli viene contestata anche la partecipazione a rubriche tv Spot proibito a Sgorbi Sempre guerra tra ministero e critico VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Basta con Maurizio Costanzo, basta con Raffaella Carrà e basta anche con le Clark's. Il ministero dei Beni Culturali ha inviato una diffida al critico Vittorio Sgarbi, che dipende da una delle sue soprintendenze, quella ai Beni artistici del Veneto. La diffida si riferisce alle molteplici attività che il critico ha messo in piedi, al di là dei propri compiti ministeriali, da quando si trova in aspettativa, prima per malattia, poi per essere divenuto consigliere comunale a San Severino Marche. Questa diffida va ad aggiungersi agli altri due procedimenti in corso nei suoi confronti: quello davanti alla Corte dei Conti, che reclama la restituzione degli stipendi percepiti per 453 giorni di aspettativa nei due anni fra l'87 e l'88; e quello disciplinare che Vittorio Sgarbi dovrà subire proprio a fine mese da- MARI VENT! vanti alla commissione di disciplina del ministero. I Beni culturali si appellano a un decreto del 1957, secondo il quale il personale del ministero non può occuparsi di cose come rubriche fisse televisive, pubblicità di calzature o società per azioni, incompatibili con il dovere d'ufficio. II critico ha fatto ricorso al Tar, per bloccare il licenziamento previsto in caso di inadempienza entro quindici giorni dalla diffida, e ha presentato due memorie attraverso il suo legale di fiducia Gian Pietro Dall'Ara del Foro di Ferrara. «Le società di cui il ministero parla per sentito dire, cioè le due Aurarte che dovevano essere costituite insieme all'antiquario Franco Semenzato, non sono mai nate - replica Sgarbi - quanto alle scarpe Clark's, è stata una pubblicità per la quale non ho percepito una lira. E comunque, come dimostrano le opere di Andy Warhol e Mario Schifano, o come dicevano gli stessi grandi artisti Wladimir Majakovskij e Fortunato Depero, la pubblicità ha un valore artisticoestetico, dunque come critico me ne debbo occupare. Infine, la televisione. Innanzitutto non si tratta di rubriche fisse». «E poi - conclude Sgarbi escludere la televisione come mezzo di comunicazione sarebbe come eliminare il telefono e tornare al piccione viaggiatore. Per la stessa ragione, si dovrebbe allora procedere contro il colonnello Bernacca e tutti i suoi successori alle previsioni del tempo».

Luoghi citati: Ferrara, San Severino Marche, Veneto, Venezia