Un disco volante musicale

Registrati dall'Agenzia spaziale italiana usando i satelliti Registrati dall'Agenzia spaziale italiana usando i satelliti Un disco volante musicale In un compact i suoni delle stelle E' un compact disc e contiene 70 minuti di musica. Ma non lo pubblica una casa discografica, lo ha commissionato e prodotto l'Agenzia Spaziale Italiana. Vi è inciso un concerto per una strana orchestra: accanto agli strumenti tradizionali, troviamo la pulsar 0833-45 della costellazione della Vela e i pannelli solari del satellite «Olympus». La pulsar, una stella morta che ruota su se stessa venti volte al secondo lanciando nello spazio potenti fasci di onde radio, ha fornito il suo misterioso crepitio, captato con il radiotelescopio di Parkes, in Australia. Il satellite «Olympus» è presente in un'altra composizione con i secchi rumori che i suoi pannelli solari - lunghi 25 metri - emisero quando, nel luglio 1989, si aprirono come ali di una gigantesca farfalla tecnologica, a 36 mila chilometri dalla Terra, sopra l'Oceano Atlantico. Naturalmente lassù, nel vuoto, i suoni non si propagano. Ma attraverso le parti solide del satellite arrivano a speciali microfoni sistemati nei punti nevral¬ v \Va no inglese, italiano, spagnolo, latino. «Quanti mari hai corso / marinaio, / quanto tempo ti separa / dal tuo ritorno all'inizio», dice uno dei testi. Un altro testo è quello del curioso anagramma latino con cui Galileo Galilei annunciò al mondo scientifico la scoperta delle fasi di Venere. «Il senso complessivo - dice ancora Amendola - è in questa molteplicità di linguaggi verbali e musicali, nel tentativo di dare un denominatore comune a matrici culturali lontane». «Olympus» è il più grande satellite per telecomunicazioni dell'Agenzia spaziale europea. Lanciato con un razzo «Ariane» dalla ì isc A.i Kourou nella Guyane fran :ei il 12 luglio '89, è un parallei : 'pedo alto cinque metri e pesa ite due tonnellate, costo 500 miliardi. Accanto alla British Aerospace, l'Italia ha svolto un ruolo fondamentale nella sua realizzazione: con un contratto da 220 miliardi, la Selenia ha curato tutti i sistemi di telecomunicazione. gici della navicella e vengono trasmessi al suolo perché i tecnici possano seguire le manovre in orbita e controllare che tutto si svolga regolarmente. Questa volta, oltre a fornire utili informazioni di tipo tecnico, quei rumori sono diventati anche materia prima per un'insolita operazione artistica. Le musiche sono di Federico Amendola, compositore romano quarantenne, autore di colonne sonore per registi come Franco Zeffirelli e Mauro Bolognini. La registrazione è stata fatta dal vivo all'ultimo Festival di Spoleto. Spiega Amendola: «Ho utilizzato i suoni spaziali in due modi. Prima di tutto in se stessi, come musica concreta. E poi come cellule ritmiche sulle quali eseguire variazioni con l'aiuto del campionatore digitale». Variazioni eclettiche e raffinate: i 18 episodi che costituiscono questo «Concerto planetario» (titolo del compact disc) si rifanno a culture musicali diversissime: dalla lirica alla musica da camera, dalla musica elettronica al jazz e nei testi si alterna¬ Piero Bianucci v/////////////////////////////////////////a K \ A y Va

Persone citate: Amendola, Federico Amendola, Franco Zeffirelli, Galileo Galilei, Mauro Bolognini, Parkes, Piero Bianucci

Luoghi citati: Australia, Italia, Spoleto