Il ministro: dimezzato il debito al netto degli interessi, tassi più vicini alla Germania

Il ministro: dimezzato il debito al netto degli interessi, tassi più vicini alla Germania Il ministro: dimezzato il debito al netto degli interessi, tassi più vicini alla Germania Carli, ecco i successi del «mio» Tesoro Per il '91 azzerato il deficit primario BOLOGNA. Nel 1990 il ministero del Tesoro ha centrato Y obiettivo che si era riproposto di dimezzare il cosiddetto disavanzo primario, vale a dire la differenza tra entrate e uscite al netto degli interessi; nel 1991 il tiro verrà alzato al fine di trasformare il passivo in un avanzo. Questa la sostanza di un intervento del ministro Guido Carli a Bologna, dove ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede della direzione provinciale del Tesoro. Dopo avere rilevato che nel corso del '90 il mercato finanziario interno è diventato un segmento del più ampio mercato internazionale per effetto dell'inserimento della lira nella banda stretta di oscillazione dello Sme e per la liberalizzazione integrale dei movimenti di capitale, Carli ha detto che in questa situazione il Tesoro ha ottenuto qualche risultato positivo. «Abbiamo innanzitutto provveduto al rinnovo di una massa imponente di titoli - ha sottolineato - e al finanziamento del fabbisogno statale senza fare ricorso alla banca centrale». Il ministro del Tesoro ha ricordato che le emissioni lorde sono ammontate a 750 mila miliardi, i rimborsi a 635 mila miliardi, le emissioni nette a 110 mila miliardi. Rispetto al pil, dal 1987 al 1990 le emissioni lorde sono salite dal 41 al 57%, mentre quelle nette sono scese dall'8,7 all'8,4%. Abbiamo conseguito questo risultato - ha aggiunto Carli - arrestando il processo di accorciamento della vita media dei titoli e senza intervento alcuno della Banca d'Italia, il cui portafoglio titoli dal 1989 al 1990 è sceso da 74.500 a 72.400 miliardi di lire. Tra il dicembre del 1989 e il dicembre del 1990, ha proseguito Carli, il divario tra i tassi di interesse in Italia e in Germania è diminuito di un punto percentuale. Queste poche cifre - ha sottolineato il ministro dimostrano che nonostante tutte le imperfezioni e i problemi Il ministro Guido Carli ha ieri difeso la politica del Tesoro. A destra, Rino Formica. E' contrario al superbollo sui capital gain qualche obiettivo è stato centrato. Prima di Carli, avevano preso la parola anche i sottosegretari al Tesoro Mauro Bubbico ed Emilio Rubbi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Nino Cristofori. Bubbico ha detto, tra l'altro, che un primo consuntivo della finanza pubblica per il 1990 indica in 141.000 miliardi il fabbisogno del settore statale, «sostanzialmente conforme alla relazione previsionale». «In rapporto al pil - ha aggiunto - il fabbisogno è ridotto di mezzo punto. I risultati sono molto soddisfacenti, nonostante fattori negativi interni ed esterni». Inali, più liquidità grazie al condono L'Inail chiude l'anno con una giacenza di cassa superiore agli 800 miliardi, che diventeranno 900 tenuto conto del primo mese del '91 e consentiranno di ridurre l'anticipo (1300 miliardi previsti) da chiedere al Credito Italiano. La «ricchezza» dell'Inail è dovuta al condono: a fine dicembre erano 86 mila le domande con un provento di 234 miliardi destinati a diventare 480 con la seconda tranche, in febbraio. sta loro tanto a cuore e gli intermediari finanziari sarebbero ugualmente obbligati a tenere una contabilità analitica, ciò che molti vogliono evitare. Inoltre, introdurre la variabile dell'acconto vorrebbe dire inserire «un'altra posizione strutturale di rimborso fiscale», quando l'ammontare dei rimborsi arretrati, ha sottolineato il ministro, «è dell'ordine di 62 mila miliardi, mentre ciò che viene stimato in bilancio, ossia 4 miliardi, è inferiore alla gestione del debito». In altre parole, con i rimborsi dei crediti di imposta «si sta creando un altro moltiplicatore occulto di squilibri con cui qualcuno dovrà fare i conti». In ogni caso, ha concluso Formica, quello della tassazione dei capital gains è in realtà solo un aspetto di un problema molto più complesso, ossia il riordino del sistema fiscale al quale, solo di agevolazioni dirette e indirette, «sfuggono 100 mila miliardi». [r.e.s.]

Luoghi citati: Bologna, Germania, Italia