Una polizia da bottiglia di Giuseppe Alberti

Il rosso, dopo secoli, sull'altare Il rosso, dopo secoli, sull'altare Vino da Messa: la malvasia al posto del moscato Una polizia da bottiglia Copre persino terremoti e alluvioni La Malvasia sale sugli altari. Sì, proprio quelli dove si celebra la Messa. Così, dopo secoli di Moscato, ossia di vino bianco usato per il mistico rito dell'Eucarestia, è adesso un rosso a rappresentare il mistero del sangue di Cristo. «In una civiltà che sempre più si affida all'immagine spiega Roberto Bava, produttore di questo nuovo "vino religioso" a Cocconato d'Asti - il rosso abbinato al concetto del sangue è parsa un'idea carica di significato e di effetto immediato». Non a caso la stessa Curia Vescovile, accettando la novità, ha suggerito di usare, durante la Messa, un calice di vetro al posto del tradizionale in metallo. Il contenuto è visto meglio dai fedeli e, in un certo senso, il tutto avviene in sintonia con i nuovi tempi dove l'immagine è la reale padrona di ogni messaggio. Ci sono voluti un paio di convegni internazionali e circa un lustro di assaggi e di scambi di opinioni per arrivare a questo vino. Il business del vino da messa ha un giro di svariati miliardi e un sacco di consumatori. Cifre esatte non esistono o comunque non sono state poste in circolazione, tuttavia basta pensare a quanti preti e a quante volte si officiano funzioni religiose per comprendere la mole dei consumi. E poi, si sa per consuetudine, che il sacerdote si affeziona al vino dell'Eucarestia che diventa (ovviamente quello non benedetto) compagno del bere quotidiano durante i pasti. Ma proprio il gruppo di studio preposto a studiare un nuovo vino per gli altari decise che quello usato dalla maggioranza dei sacerdoti non era proprio fra i migliori. Troppo dolce quello della Sicilia, talvolta troppo debole quello piemontese di cui una buona parte era (ed è) prodotto j dalle Pie Figlie di San Giuseppe, suore-vignaiole di Santo Stefano Bclbo. Luciano Usseglio Tornasse!, responsabile dell'Istituto Sperimentale per l'Enologia di Asti e i suoi collaboratori hanno sperimentato il vino che a loro parere poteva andare bene alla solenne bisogna; e Roberto Bava ha messo a disposizione una parte dei suoi vigneti. Ne è nato così il «Malvaxia Sincerum», derivato dalla Malvasia di Schierano nell'Astigiano, con etichetta tutta in latino su cui campeggia «Vinum prò Sancta Missa». L'imprimatur a questa originale operazione mistico-enologica è stato dato dalla Curia di Casale Monferrato che timbra ogni bottiglia (nera ed elegante) e il cui tappo raso viene sigillato con ceralacca sotto la supervisione del Vicario. E ovviamente tenendo conto del 924 del diritto canonico che regola la produzione del vino per le celebrazioni canoniche e che vuole il prodotto «de geminime vitis et non corruptum». Il Malvaxia Sincerum prende nome da un antico termine dato all'uva malvasia in uno Statuto del 1468, quello di Mondonio. a pochi chilometri da Castelnuovo Don Bosco. Non s'è ancora deciso il prezzo della bottiglia che comunque potrà Chi produce o vende vino potrà contare sulle garanzie assicurative. L'iniziativa è della Minet Italia, una società di brokeraggio fiorentino. In questi giorni, infatti, ha lanciato sul nostro mercato la polizza «Tutti Rischi Vino». In pratica, si tratta di un insieme di coperture legate al rischio che il produttore-venditore potrebbe incontrare in uno dei molti sinistri garantiti dal contratto assicurativo. La polizza prevede, fra l'altro, l'incendio o gli atti vandalici (cioè il «racket»), il danno da terremoto e dall'alluvione. Quelli legati alle dispersioni o alle rotture delle bottiglie. Nell'assicurazione rientra anche il furto nonché i guasti dei macchinari che servono per la lavorazione delle uve e l'imbottigliamento. Sono inoltre previsti indennizzi per «mancati profitti», oppure per la «responsabilità civile» per i prodotti che si trovino in qualsiasi parte del mondo. Anche i danni derivanti dal tra¬ essere acquistata soltanto da preti e il cui ricavato andrà a sovvenzionare ulteriori studi per l'affinamento del vino da messa. A fianco di queste «bottiglie degli altari» ci sono pure quelle di Malvaxia che è vino da meditazione come un buon Passito doc oppure un raffinato Sauternes di Francia. E queste altre malvasie possono essere acquistate da chiunque. Il Malvaxia Sincerum è un rosso rubino con riflessi aranciati, ha profumo molto intenso che gli intenditori definiscono di rosa canina, non è acido né, assicurano, da mai alla testa. Un vino di classe per il più significativo rito cattolico. Come se l'officiante indossasse paramenti sacri disegnati da Cardin o da Yves Saint Laurent. Dimenticavamo: questo vino è poco alcolizzato e dunque va conservato in luogo fresco. Anzi, come consiglia l'etichetta latina «ampulla in cella frigidaria servanda est». Edoardo Ballone sporto del prodotto rientrano in queste garanzie. Non sono coperti da assicurazioni i danni che possono derivare da dolo: se, per esempio, il produttore-venditore si avvale di metanolo tanto dal creare danni al consumatore, la garanzia non entra in funzione. Se il vino ha odore di tappo e quando la circostanza sia dovuta alla troppa «leggerezza» con cui il produttore venditore ha scelto i turaccioli, la copertura non scatta. In sostanza, l'assicurato dovrà farsi parte diligente nella scelta dei materiali che servono per la preparazione e commercializzazione del vino. Per quanto riguarda le tariffe previste per questo nuovo tipo di polizza, alla Minet Italia si nascondono dietro un no comment: secondo la prassi di mercato, i costi verranno indirettamente resi pubblici solo durante la campagna di acquisizione degli affari. In sostanza, a quanto si è potuto capire, esporsi in fase di lancio può voler dire fare conoscere alla concorrenza tecniche e costi di una polizza studiata, magari per lungo tempo. Indipendentemente da quanto creato dall'ufficio di brokeraggio toscano, abbiamo sentito un produttore-venditore delle Langhe su questo nuovo strumento di difesa «passiva» a mezzo assicurazione: «Se ai pericoli della grandine che, come noto, è possibile assicurarsi, si aggiungono anche quelli derivanti dall'alluvione e simili, certamente ci troveremo in una posizione di sicurezza. Ora tutto dipende dal costo». Per finire, quindi, anche i cicli della vita dei vini possono essere oggetto di assicurazioni: è chiaro, però, che soltanto una seria ed accurata predisposizione contrattuale può essere il veicolo migliore per far conoscere a produttori di vino le novità assicurative. Giuseppe Alberti

Persone citate: Cardin, Edoardo Ballone, Luciano Usseglio, Minet, Moscato, Roberto Bava, Schierano

Luoghi citati: Asti, Casale Monferrato, Castelnuovo Don Bosco, Cocconato D'asti, Francia, Italia, Sicilia