E'morto lo scrittore Ugo Moretti

Aveva 73 anni Aveva 73 anni E'morto lo scrittore Ugo Moretti ROMA O scrittore Ugo Moretti, fra i protagonisti della Bohème romana dal dopoguerra agli Anni 60, è morto al Policlinico per ictus cerebrale. Nato a Orvieto 73 anni fa, aveva trascorso gran parte della sua vita a Roma, lavorando come «free lance» per numerosi settimanali e quotidiani. Il suo libro più famoso, Vento caldo, aveva ottenuto nel 1949 il Premio Viareggio - Opera prima. Quasi tutti i suoi romanzi (ne ha scritti più di 50) sono di impostazione neorealista. Tra essi si possono ricordare Viaggio d'estate e Doppio delitto al Governo Vecchio, da cui era stato tratto anche un film di successo con la regia di Steno, protagonista Mastroianni. Era un artigiano della penna infaticabile: scriveva romanzi gialli, presentava cataloghi d'arte; era amico di pittori come Purificato, Vespignani, Omiccioli, Novella Parigini. Generosissimo, noto «tombeur de femmes», era uno dei più assidui frequentatori dell'area compresa tra piazza del Popolo e piazza di Spagna. Un altro suo romanzo, Gente al Babuino, ha come scenario la strada più frequentata da artisti e scrittori, insieme con via Margutta, delle cui iniziative culturali Moretti fu un animatore. «Fu lui - ricorda il libraio romano Remo Croce - a inventarsi un luogo di ritróvo per tutti gli amici. Era il "baretto" di via del Babuino. Vi si arrivava anche a sera tardi per un piatto di spaghetti e un bicchiere di vino». Il poeta Gaio Fratini sottolinea che per Moretti «la letteratura era quasi un fatto peripatetico. Passeggiava moltissimo, forse riflettendo sulle complicate trame dei suoi romanzi». Scomparsi molti degli amici a cui era legato, come Giuseppe Berto, negli ultimi anni il punto di riferimento di Moretti era rimasto la libreria Croce. «Con lui sparisce un pezzo della Roma d'altri tempi - dice il libraio T. Era un bravo scrittore che ha costruito il suo successo pur senza l'appoggio di grandi editori». [m. se.] necessario trasformare un gesto agonistico in una sequela di situazioni improbabili, come contrasti al fulmicotone, cavalcate con un pallone-detonatore che durano minuti, inquietanti sguardi tra i componenti delle falangi, assurde e immotivate piroette, calci di punizione al raggio laser, il tutto condito da sottofondi sonori che evocherebbero più un'officina siderurgica che un campo di calcio. Per non parlare del volley dove è possibile assistere a schiacciate che abbatterebbero un elefante. Non avendo gli elementi cognitivi per esprimermi sulle possibili infatuazioni che un ragazzetto può subire da programmi televisivi di questo genere mi chiedo se sia utile alimentare la fantasia di soggetti inermi con immagini distorte, dove, mi pare, la violenza sostituisce l'impossibilità di riprodurre, la teatralità rimpiazza il gesto armonico. Lo sport ha una funzione fondamentale, basilare e non si può solo inveire contro la proliferazione di trasmissioni televisive e per i mercoledì invadenti tralasciando questi sistemi fuorvianti e molesti di divulgazione sportiva. Carlo Paparcuri, Cambiano Dai botti di capodanno all'exploit di Pannella Ai botti di capodanno ha fatto seguito l'exploit di Pannella, ossia la proposta di «smilitarizzare» l'Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza. Forse perché sono troppo efficienti in un Paese allo sfascio (cui validamente contribuiscono i nostri politicastri)? Chiaramente, non c'è due senza tre: dopo la nomina di due onorevoli di prim'ordine - come Toni Negri e Cicciolina - non poteva mancare una proposta del genere. Sirio Pierini, Viareggio

Luoghi citati: Orvieto, Roma, Viareggio