la Consulta deve dire no» di R. I.

Il «Popolo» e l'«Avanti!» premono sui giudici dell'Alta Corte Il «Popolo» e l'«Avanti!» premono sui giudici dell'Alta Corte la Consulta deve dire no» n a ressi forti della società: un vero e proprio cambiamento di regime». «Un conto è correggere prosegue l'editoriale -, un altro è passare da un regime pluralistico al suo esatto contrario. Il che può essere legittimamente auspicato ed anche ottenuto da parte delle forze a ciò interessate: ma allora la strada maestra da seguire è quella parlamentare prevista dalla nostra Costituzione, non quella emotiva e ultimativa indicata dai referendum dove tutto verrebbe risolto a colpi di sì e di no». D'altro canto, ricorda ancora Sandro Fontana, «è proprio liquidando la proporzionale e ricorrendo a una nuova legislazione elettorale di tipo maggioritario che il fascismo ha potuto, nel nostro Paese, imporre e consolidare la propria ventennale dittatura». Roberto Villetti, responsabile dell'Avariti!, dà invece la parola a tre docenti di Diritto costituzionale: Mario Patrono, professore ordinario all'Università di Padova; Sergio Bartole, ordinario a Trieste e Beniamino Cara- articolo «antisemita» del l mensile vicino a Mp vita, associato a Perugia. I tre costituzionalisti esaminano la questione dei referendum ricordando tra l'altro - annuncia YAvanti! - «le precedenti decisioni della Corte, nelle quali essa fece valere la distinzione tra modifiche consentite e interventi di plastica ricostruttiva, fatti con tecniche di manipolazione. Si osserva, inoltre, che un confine tra natura creativa e natura abrogativa deve pure esistere, altrimenti non si spiegherebbe la giurisprudenza della Corte». Raffaello Morelli, dell'esecutivo del pli, ha detto che «qualunque sia il verdetto della Corte costituzionale, i liberali intendono battersi per una riforma elettorale profonda e organica. Aggiustamenti o ritocchi alle leggi vigenti sono, nella migliore ipotesi, un provvedimento asfittico, nella peggiore, un inganno». I liberali - conclude Morelli «vogliono favorire una riforma elettorale che spinga al ricambio politico-istituzionale e all' alternativa di governo». [r. i.]

Persone citate: Beniamino Cara, Mario Patrono, Morelli, Raffaello Morelli, Roberto Villetti, Sandro Fontana, Sergio Bartole

Luoghi citati: Perugia, Trieste