Calabria di E. 1.

Calabria Calabria Racket strozza le imprese REGGIO CALABRIA. «A Rizziconi non possiamo neppure andare al gabinetto se non paghiamo la mazzetta». La frase, pronunciata in un'intervista televisiva, è stata portata ad esempio ieri dal procuratore generale dottor Francesco Belmonte nel suo discorso ufficiale per sottolineare il clima mafioso che si respira in provincia di Reggio. Ma il massimo rappresentante della pubblica accusa non ha lesinato le accuse allo Stato «carente o inerte», il cui impegno invece dovrebbe essere eccezionale. «Nel Reggino - ha detto Belmonte - tale manchevolezza è accentuata dalla necessità di dover assicurare il servizio giustizia in un territorio altamente inquinato dall'anti-Stato mafia». Ma combattere adeguatamente la criminalità organizzata è assai difficile se si considera che mancano ben 30 magistrati giudicanti (9 in corte d'appello su un organico di 16), più 6 nelle Procure, e che le «forze» di polizia giudiziaria sono ridotte a 27. Il taglieggiamento è il reato più frequente anche se meno denunciato ed impedisce qualsiasi sviluppo socio-economico; ma nel settore degli appalti si nasconde la chiave dell'arricchimento e quindi della lotta fra clan rivali con infiltrazioni anche nelle amministrazioni locali, «fenomeno che non sarebbe stato possibilese lo Stato si fosse fatto carico di tutelare le esigenze della buona amministrazione». Le statistiche dei morti ammazzati indicano nella provincia di Reggio una media di trequattro per settimana (in questi primi dieci giorni del '91 la media è salita ancora, arrivando a uno al giorno). [e. 1.]

Persone citate: Belmonte, Calabria Racket, Francesco Belmonte

Luoghi citati: Reggio, Reggio Calabria, Rizziconi