Parigi, la tentazione dell'assolo di Alain Elkann

Parigi, la tentazione dell'assolo Parigi, la tentazione dell'assolo Gallo e Le Goff: prò e contro la linea Mitterrand do la Jrancia finirà per perdere quella posizione privilegiata che aveva con il mondo arabo e molte forze politiche del Paese sono contrarie. Per concludere ripeto che sono personalmente sfavorevole alla guerra e se questa guerra significa che vogliamo essere dominanti e vogliamo che gli arabi siano dei dominati, non posso ammettere questa posizione». Lo storico Jacque Le Goff, che non è sempre vicino alla politica socialista né in accordo con il presidente Mitterrand, trova invece eccellente l'atteggiamento del governo francese nei confronti della crisi del Golfo. «Sostengo che bisogna assolutamente resistere a Saddam Hussein, che è un nuovo Hitler e sono favorevole alla politica del Presidente degli Stati Uniti Bush. E' stato il pacifismo inammissibile degli Anni Trenta che ha aperto le porte ad Hitler. Sono però anche dell'opinione che si debba fare tutto quanto è possibile per scongiurare la guerra. Sono però assolutamente contrario e scandalizzato dalle manifestazioni pacifiste che si svolgono in questi giorni a Parigi. Sono indignato dall'atteggiamento pacifista dei Max Gallo (foto a destra) comunisti, dei "gauchisti" e dalla perversione dell'estrema destra. In quanto storico mi domando se Saddam Hussein sia pazzo o meno. Non escludo che lo sia e in questo caso vi sarà veramente la guerra. Voglio aggiungere che il dittatore iracheno è un uomo molto male informato su quanto succede perché Jacques Le Goff è circondato da collaboratori terrorizzati che gli dicono soltanto quello che lui vuole intendere». Cosa pensa Le Goff di una soluzione pacifica attraverso una conferenza che cerchi di risolvere la questione palestinese? «Io sono amico di Israele, penso che l'atteggiamento del- l'attuale governo israeliano non sia quello giusto. Penso che la questione israelo-palestinese riguardi tutti e necessiti una conferenza internazionale. Non vorrei però che tale conferenza potesse essere affidata a un gangster, quale Saddam Hussein». Cosa pensa lei della guerra? «Francamente detesto la guerra, ma penso che il cristianesimo ha fatto un grande progresso accettando il concetto di "guerra giusta". Saddam Hussein è il responsabile di questa eventuale guerra e se verrà fatta una guerra contro di lui ritengo che si tratti di "una guerra giusta". Non si tratta solo, come sostengono in molti, di una guerra del petrolio. E' una guerra più grave, non dobbiamo dimenticare cos'ha fatto per esempio Saddam Hussein con i curdi». Le Goff aggiunge che parlando con altri intellettuali e colleghi e uomini politici francesi la maggior parte di loro ritengono come lui che la guerra sia l'unica soluzione. Le Goff inoltre sostiene che i sondaggi d'opinione siano truccati o perlomeno le domande impostate in modo tale da suggerire sempre risposte pacifiste. Ma cosa pensa Le Goff del fatto che la Francia abbia una posizione ambigua: sì la guerra a fianco degli americani, ma forse una conferenza prima della guerra potrebbe persuadere Saddam Hussein a tornare indietro nelle sue posizioni? «La Francia, da De Gaulle in poi, ha sempre voluto distinguersi dall'America, avere una sua politica estera indipendente. Mitterrand anche se è proamericano non può mettersi contro la maggioranza dei francesi. Io penso che la Francia conosca meglio di altri gli arabi, ma sono scandalizzato dal fatto che non si sia in grado di parlare con i musulmani. Capisco benissimo la politica di Mitterrand, ottanta per cento con gli americani e venti per cento di differenza. Non so se questa differenza riuscirà però a scongiurare la guerra». Dunque lei pensa che la Francia si sia mossa bene? «Come le ho detto non sono pro-Mitterrand, ma devo dire che ha condotto molto bene la sua politica riguardo alla crisi del Golfo» Max Gallo, che ha molti amici tra gli intellettuali arabi dice che essi sostengono che in caso di guerra vi saranno certamente iniziative terroristiche sparse un po' dovunque. Alain Elkann

Luoghi citati: America, Francia, Israele, Parigi, Stati Uniti