Samp nei guai mancano sette
Samp nei guai mancano sette Samp nei guai mancano sette GENOVA. La parola d'ordine è: «no comment». Per volere del presidente Mantovani, Mancini e Pagliuca non possono dire la loro sulla sentenza del giudice sportivo che li ha squalificati entrambi per due giornate. L'attaccante fa fatica a contenersi. Mancini, si sa, ha un carattere pepato. Questa volta, però, la museruola di Mantovani funziona: «Non posso dire nulla. Ordine del presidente. Sono solo amareggiato». Anche Pagliuca deve rispettare la consegna del silenzio: «Sono dispiaciuto, anzi, sono proprio demoralizzato. Ma per favore lasciatemi in pace». Ora si muoverà la società. Ieri sera, nella sede di via XX Settembre, nell'ufficio di Mantovani si è tenuto un summit durato più di un'ora. Alla fine il d.s. Paolo Borea ha dichiarato: «Non siamo né contenti, né delusi. Semplicemente non vogliamo fare commenti. Ovviamente esamineremo nei minimi particolari le motivazioni della sentenza e quindi decideremo se sarà il caso o meno di appellarci alla Disciplinare». Mancini, comunque, insiste per produrre il famoso supertestimone che avrebbe udito la confessione di uno dei due guardalinee. Al termine della partita, secondo il giocatore, uno dei due collaboratori dell'arbitro Ceccarini avrebbe ammesso che il suo collega si era sbagliato nell'espellere l'attaccante della Samp. L'ex arbitro Pieri, chiamato in causa, ha smentito: «Non sono io il supertestimone. Domenica non ero neppure a Marassi», Anche Boskov, di solito molto ciarliero, è costretto a rispettare l'ordine di Mantovani: «Posso fare solo delle considerazioni tecniche. Ho undici uomini contati. Dovrò far esordire un ragazzino. Si tratta di Calcagno, un'ala tornante di vent'anni sul quale puntiamo molto. L'anno scorso ha giocato in prestito al Trani, in C/2. Quest'anno l'ho già utilizzato due volte in Coppa Italia con il Brescia e mi ha soddisfatto. In panchina, invece, porterò alcuni ragazzini della "Primavera"». A meno di un recupero di Mannini, la Sampdoria dunque affronterà la partita di Lecce priva di sette titolari. Renzo Cerboncini rizzati
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