Anatomia della risata di Osvaldo Guerrieri

Alla Tosse di Genova è andato in scena con successo «Masque» Alla Tosse di Genova è andato in scena con successo «Masque» Anatomia della risata Parodistica gara fra i generAmleto, Dante e Pulcinella GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Un presentatore in frac bianco invita il pubblico a distribuirsi sulle gradinate. Infonde animo ai ritardatari che, non aspettandosi un'accoglienza rumorosamente battutista, si immobilizzano attoniti sulla soglia dell'Agorà, la sala inferiore del Teatro della Tosse dove, ma nessuno in quel momento saprebbe dire quando, comincerà «Masque», spettacolo scritto da Giampiero Alloisio e Tonino Conte, per la regia di Nicholas Brandon. Quando sembra che tutti gli spettatori abbiano trovato un'adeguata sistemazione, ecco il tirannico presentatore pescare volontari fra le gradinate: occorrono «masquers», persone che possano fare da comparsa, da servo di scena e, insieme, da presenza simbolica a questa reinvenzione di un genere diffusissimo in Inghilterra nel Seicento, allorché attori professionisti e cortigiani s'impegnavano in recite che, attraverso prosa canto e ballo, tendevano ad esaltare l'ordine instaurato dagli Stuart. Gli improvvisati masquers sono invitati a indossare pepli neri o scarlatti; al centro dell'Agorà ricevono le istruzioni dei capicarro, cioè di quegli attori che guideranno l'azione scenica su ciò che un tempo erano sontuosi carri allegorici e oggi, più modestamente, si presentano come ri teatrali su carri allegorici del '600 inglese a diventano animatori di un pazzesco hellzapoppin carrelloni evocativi del Teatro del Mattatore, del Teatro d'Avanguardia, del Teatro Classico, del Teatro Baraccone, ricreati con il consueto garbo ironico da Lele Luzzati. Finalmente «Masque» incomincia. Certo, non è più tempo di feste cortigiane, oggi non possiamo celebrare né una dinastia né una supposta età aurea della pace civile. Sottratto all'anacronismo, in che modo si rivitalizza un «Masque»? Alloisio e Conte immaginano una tenzone fra i generi teatrali appena ricordati che dovranno contendersi Fama, Noia, Sovvenzione e Pubblico, impersonati da attori che, in intermezzi cantati/illustrano le loro attrattive. Spiritosissima la Sovvenzione: «Io son la Sovvenzione ministeriale / se sono un po' troione è naturale:/ vado con tutti...». I singoli esempi di teatro in lizza non consistono nella riproposta di brani filologicamente corretti, ma nella loro corruzione, deviazione, sporcatura, «Amleto», per esempio, che comincia con la famosa canzone di Ofelia «Domani è la festa di San Valentino», procede in retrospettiva, con Amleto, Polonio, Ofelia, Fortebraccio e le sue truppe (gli animosi masquers» che rivivono la loro tragedia, magari mescolando gli avvenimenti, sbagliando le battute, scivolando in proditorii analogismi. «Che cos'è l'uomo se fa del bere e del mangiare la sua unica occupazione? Un bruto. E Bruto è uomo d'onore». Atroce e irresistibile. Bellissimo il carro del Teatro d'Avanguardia, dal cui traliccio si fa il verso al plurilinguismo, alla gestualità, alla fonazione esasperata con battute assolutamente cretine. Il Teatro Classico è affidato a Dante e al canto di Malebolge, con i masquers obbligati a mimare l'immersione nello sterco. Per il Teatro Baraccone, ecco una farsaccia con Pulcinella, Pantalone e la coppia di innamorati Florindo e Isabella: gags fulminanti, cadute rovinose, doppi sensi, scurrilità. Non finisce qui. In attesa che gli spettatori decidano a chi attribuire fama, noia, sovvenzione e pubblico, succede, come in un hellzapoppin, che si rimescolino tutte le carte, che Pulcinella si trovi a recitare con Amleto, Lante con la diva d'avanguardia, in una babele nella quale soltanto il Buon Presentatore riuscirà a mettere ordine. E dopo le votazioni (a quale Teatro pensate vada la Noia?), gran ballo finale con attori (tutti bravissimi), masquers (generosissimi) e pubblico (divertitissimo) riuniti nell'Agorà arredata con palme dorate. Che chiedere di più ad uno spettacolo che chiede soltanto di arrampicarsi sui diversi gradi del divertimento? Osvaldo Guerrieri

Persone citate: Alloisio, Fortebraccio, Giampiero Alloisio, Lele Luzzati, Nicholas Brandon, Noia, Tonino Conte

Luoghi citati: Genova, Inghilterra