Sparano al papà, bambino in coma
Sparano al papà, bambino in coma Sparano al papà, bambino in coma REGGIO CALABRIA. Un bambino di quattro anni, Giuseppe Marzano, è rimasto ferito ieri sera in modo gravissimo in un agguato a Bovalino, un centro della Locride, in provincia di Reggio Calabria. Nell'agguato è rimasto ferito anche il padre del bambino, Nicola Marzano, di quarantaquattro anni, elettricista. Anche l'uomo è in gravi condizioni. Padre e figlio sono stati raggiunti da una sca ja di pallettoni mentre si trovavano neh' abitazione del fratello dell'elettricista, Antonio, di trentaquattro anni. La dinamica dell'agguato è ancora oscura. Polizia e carabinieri stanno accertando, attraverso visto nulla, niente testimoni come sempre. Un copione che si ripete spesso in simili frangenti. Nei primi nove giorni del 1991 gli omicidi commessi sono stati quattro. Una media impressionante. Il primo delitto dell'anno il 2 gennaio, quando sotto il fuoco dei killer è caduto, a Sava, un comune della provincia, Paolo Cantarone, 33 anni. Era in un bar intento a giocare a flipper. Nessuna pietà, una serie di colpi l'ha ammazzato. Anche lui pregiudicato e legato ai fratelli Modeo, Cantarone gravitava - secondo gli inquirenti - nel giro del traffico di stupefacenti. le testimonianze, se gli assassini sono entrati nell'abitazione di Antonio Marzano o se hanno sparato da fuori. Circa il movente, gli investigatori per il momento non escludono alcuna ipotesi. Il padre del bambino, secondo quanto si appreso, ha lievi precedenti penali, mentre il fratello è incensurato. Il piccolo Giuseppe è stato ricoverato in coma nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Locri, dove i medici si stanno prodigando per strapparlo alla morte. Il padre è stato portato d'urgenza nel reparto di chirurgia. La prognosi è riservata. [Ansa] tarone. I fatti dimostrano, insomma, che c'è un filo comune a unire questi delitti, un filo che parte dal settembre del 1988, quando a Taranto venne assassinato Francesco Basile, «Don Ciccio», boss stimato, con una dote riconosciuta da tutti: riuscire a tenere uniti i clan e a dominarli con il suo carisma. Dalla morte di Basile, l'inizio della guerra tra clan, due in particolare: quello che fa capo ai fratelli Modeo, l'altro al fratellastro Antonio, più noto come «Messicano», nomignolo che gli appiopparono gli amici per una sua apparizione in un film western. Il «Messicano» è stato ucciso il 16 agosto socorso Ma è soprattutto il legame con i Modeo l'elemento che spiegherebbe tutto. E a questo stesso particolare è da ricondurre infatti anche l'uccisione avvenuta martedì a San Marzano, di Geremia Felice, 29 anni, precedenti penali per estorsione. Viaggiava a bordo della sua Fiat Panda, da solo: tre colpi l'hanno centrato, uno gli ha spaccato il cuore. Avesse percorso altri duecento metri sarebbe riuscito a rifugiarsi nella sua abitazione. Ma il killer, a piedi, l'ha atteso sbarrandogli la strada. Felice era autista di un altro pregiudicato, Angelo Soloperto, attualmente sorve■gliato speciale, cognato di Can¬
Persone citate: Antonio Marzano, Francesco Basile, Giuseppe Marzano, Nicola Marzano, Paolo Cantarone
Luoghi citati: Bovalino, Can, Reggio Calabria, San Marzano, Taranto
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