Tortorella di F. 1.1.

Tortorella Tortorella «Piano Solo e SuperSid collegati E la lista dei 731 da deportare?» ROMA. Secondo il vicepresidente del comitato per i servizi di sicurezza, il comunista Aldo Tortorella, una lettura più attenta dell'enorme mole di documenti pervenuti finora agli organismi d'inchiesta parlamentari proverebbe l'esistenza di un nesso tra «Gladio» e piano «Solo». E' quanto ha sostenuto, ieri mattina, nel corso di un incontro coi giornalisti. L'incontro era stato annunciato il giorno precedente ed aveva creato non poche aspettative che sono andate deluse, dal momento che Tortorella non ha aggiunto notizie nuove. Il parlamentare ha semplicemente espresso le sue motivazioni politiche su quanto emerge dalla lettura dei documenti. Tortorella ha individuato uno degli elementi unificanti delle due vicende, «dettati dal buonsenso», ha precisato, nella figura accentratrice e totalizzante del gen. De Lorenzo. L'ex capo del Sifar, poi divenuto comandante dell'Arma e poi ancora Capo di Stato Maggiore dell'esercito, considerava gli uffici che comandava come proprietà personale. E in proposito, Tortorella ha citato la testimonianza, l'atto d'accusa, che il gen. Manes, definito «un vero ufficiale dei carabinieri», rese alla commissione Beolchini. Da quella deposizione, secondo Tortorella, risulta evidente che nella persona di De Lorenzo «si realizzava una unità piena tra il capo dell'operazione Gladio e il responsabile del servizio segreto militare. Il Sifar, infatti, nella Gladio aveva delle responsabilità operative, essendo anche il centro di direzione della struttura Stay Behind». Il deputato ha citato anche, come «prova» del collegamento, la deposizione del gen. Cerica sul reclutamento, da parte del controspionaggio, avvenuto a Genova e Torino, di civili provenienti dalla «X Mas» e dal «Battaglione S. Marco». Per non parlare, ha spiegato Tortorella, dei collegamenti tra la Cia, il Sifar e le operazioni «Stay Behind». Questo tipo di intreccio, anche politico, avrebbe provocato, negli anni, una sorta di «passaporto» per qualunque operazione, anche discutibile, dei servizi segreti. Tortorella ha confermato che dai documenti giunti in Parlamento manca qualcosa: sette testimonianze di generali e la lista delle 731 persone da «deportare» in Sardegna. [f. 1.1.]

Luoghi citati: Genova, Roma, Sardegna, Torino