Il generale Serravalle sotto accusa
Il generale Serravalle sotto accusa Il generale Serravalle sotto accusa Un gladiatore: scoprimmo noi la prigione diDozier VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO Mentre a Venezia il giudice istruttore Felice Casson cerca di sciogliere i misteri del deposito di armi ed esplosivo rinvenuto ad Aurisina, sul Carso triestino, da Sassari arriva una notizia inattesa: il generale James Dozier, rapito dalle Brigate rosse, sarebbe stato liberato grazie alle informazioni fornite dalla Gladio di Padova. Così almeno ha sostenuto, in un'intervista a Videoline, un'emittente televisiva di Cagliari, il commerciante sassarese Nino Melis, 68 anni, uno dei 49 sardi che compaiono negli elenchi resi noti domenica scorsa dal Grl. Ieri Casson ha indiziato di reato altri due ufficiali: il generale Gerardo Serravalle, excapo della quinta sezione dell'ufficio R del Sid, e il tenente colonnello dei carabinieri Antonio Plataroti, che comandava la tenenza di Aurisina quando l'arsenale fu recuperato. E' soltanto un atto formale, quello del giudice istruttore veneziano che indaga sulla strage di Peteano e su possibili connessioni con la superstrut- tura segreta della Nato. Il reato cui Casson fa riferimento nella comunicazione giudiziaria a carico di Serravalle e Plataroti, infatti, è già caduto in prescrizione: l'ipotesi è quella di concorso in falso in atto pubblico, a proposito dei rapporti redatti dopo il ritrovamento del deposito di Aurisina. Il giudice, che conduce l'istruttoria in base al vecchio codice di procedura penale, ha dovuto provvedere comunque alla contestazione. Tuttavia, se in seguito non interverrà una variazione di accusa, si giungerà al proscioglimento dei due ufficiali. Ma restano gli interrogativi sull'arsenale di Aurisina che, secondo quanto ha dichiarato il generale Serravalle, venne trovato nel febbraio del '72. Per Casson, invece, esplosivo e armi vennero recuperati nell'estate dell'anno precedente. E ci sono altri aspetti inquietanti di questa storia: secondo i risultati dell'inchiesta, nell'inventario di quel deposito mancano chili di esplosivo «C4», lo stesso tipo di plastico che fu usato per la strage nel Goriziano. Manca anche un accenditore a strappo: e proprio un accenditore di quel tipo provocò lo scoppio nel quale rimasero uccisi i tre carabinieri a Peteano. Al di là della formalità della comunicazione giudiziaria, Casson ha avuto modo di interrogare piuttosto a lungo l'ufficiale del vecchio servizio segreto militare e il colonnello dei carabinieri, che ora comanda il battaglione mobile di Genova. Il generale Serravalle, responsabile della Gladio dal '71 al '74, ha risposto a qualche domanda dei cronisti prima di entrare nell'ufficio del giudice istruttore, insistendo nel datare al 24 febbraio 1972 il ritrovamento dell'arsenale di Aurisina. Ha detto di aver mandato sul posto un ufficiale del Sid. «E quando mi furono consegnati la foto e l'elenco dei materiali del deposito cadde la saracinesca. Il caso per noi fu chiuso, e lo gestirono i carabinieri. Noi della quinta sezione non abbiamo mai avuto rapporto con i carabinieri e la magistratura». Sono state circa tre, le ore di interrogatorio per Serravalle e Plataroti. All'uscita, ha parla¬ to soltanto il generale. «Le domande del magistrato riguardavano gli appunti che io mandai, per via gerarchica, al capo del servizio per coprire l'esistenza del deposito, nella convinzione che fosse stato trovato tutto». Il capo del servizio segreto, che allora era il generale Vito Miceli, aveva di fronte due soluzioni, dice Serravalle: «Rivelare l'esistenza della struttura, d'accordo con le autorità poli-
Persone citate: Antonio Plataroti, Casson, Felice Casson, Gerardo Serravalle, James Dozier, Nino Melis, Vito Miceli
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