«Io al posto di Moro? Videa mi fa ridere»

«Io al posto di Moro? Videa mi fa ridere» «Io al posto di Moro? Videa mi fa ridere» del 1964. E poiché uno degli attori di quella vicenda fu anche il presidente della Repubblica Segni (padre di Mario), il psi sostiene che «sorgerebbe un problema delicato». In difesa di Mario Segni ha parlato il suo vice, il comunista Tortorella, per spiegare che è scorretto parlare di incompatibilità in quanto l'accertamento di eventuali responsabilità di Antonio Segni non rientra tra i compiti del comitato. Ma il capo dei deputati socialisti, Capria, ha risposto: «Segni finora si è comportato bene. L'opportunità delle dimissioni è nelle cose, da quando la vicenda Gladio si è intrecciata con quella del Piano Solo». E in questo modo i socialisti fanno capire che anche loro vogliono spostare il problema da Gladio, alle sue connessioni col Piano Solo. Il documento socialista, che diventerà il testo di una interrogazione ad Andreotti, premette che le informazioni finora disponibili su Gladio «non sono sufficienti a chiarire le modalità e quindi la legittimità della sua costituzione e dell'ingaggio dei suoi appartenenti». Già questa prima affermazione è una implicita, ma chiara, smentita delle posizioni del Presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio. Sia Cossiga sia Andreotti, infatti, si non me lo ha mai detto nessuno. E' pura fantasia - aggiunge l'ex-segretario del pri - che generali e ammiragli partecipassero alle riunioni del Nuova Repubblica, come hanno scritto ieri alcuni quotidiani, ed è pura idiozia che il Sifar ci abbia mai offerto qualcosa fuorché ostilità e inimicizia». Al proposito Pacciardi ricorda che qualche anno prima, durante la presidenza di Gronchi, alcuni agenti del Sifar sfondarono la porta del suo ufficio, alla ricerca di documenti su un tentativo di rapimento del Presidente che sarebbe stato organizzato dallo stesso Pacciardi. Una vicenda finita poi in una bolla di sapone. [Agi] sono impegnati a garantire più volte che per loro Gladio era legittima. Un impegno che ha portato ad un duro scontro tra Andreotti e i ministri socialisti nel tempestoso Consiglio dei ministri del 7 dicembre. Ora i socialisti vogliono sapere se Gladio è sorta in ambito Nato o con accordi bilaterali, quando è nata, con quali atti, se ci sono state provocazioni in politica interna in connessione col Piano Solo, chi decideva, chi sapeva, chi ha deciso il mutamento delle funzioni di Gladio, come e da chi erano pagati i «gladiatori». In pratica, sono perplessità simili a quelle dei repubblicani