«Vale la pena rischiare per l'Italia»
Il Presidente ai carabinieri di Bologna: voi non siete al servizio di nessuna parte politica Il Presidente ai carabinieri di Bologna: voi non siete al servizio di nessuna parte politica «Vale la pena rischiare per l'Italia» Cossiga: ma un dubbio atroce ha sfiorato anche me lavoro». Ma è a sera, in un quarto d'ora il discorso a braccio, improvvisato davanti agli ufficiali e ai sottufficiali della caserma Luciano Manara, che Cossiga ha tentato di ridare fiducia all'Arma facendo un paragone, a mala pena camuffato, tra la sua condizione di Presidente della Bepubblica spesso criticato in questi ultimi mesi e i carabinieri. Ai suoi interlocutori e a se stesso il Presidente ha posto una domanda tutt'altro che retorica: «Se ne vale la pena?». «Perché voi - ha detto Cossiga ai carabinieri bolognesi - siete soldati, agenti dell'ordine, ma anche uomini. E capisco che alla fragilità della vostra umanità possa porsi questo interrogativo tragico, specie di fronte alle vite di quei tre giovani così crudelmente, disumanamente, stroncate. Altri - ha continuato il Capo dello Stato possono criticare. Ma anch'io come Presidente della Bepubblica mi sono sorpreso nella mia fragilità a formulare l'atroce domanda: se ne vale la pena?». Un parallelismo che Cossiga ha cercato in tutti i modi di far comprendere a quella platea. «Voi potete dirmi - ha aggiunto - che io sono diverso da voi, che la mia funzione è diversa, che io godo di una maggiore sicurezza. Ma dal 1976, chiedetelo ai vostri colleghi, non è che io stia meglio». Poi, alla fine, Cossiga ha ri¬ sposto alla domanda principale per sé e per chi gli era davanti, dicendo che è giusto continuare, «perché l'Italia è una grande nazione, che è nata da una storia di sacrifici, una Bepubblica che ha uno Stato di diritto. E voi - ha aggiunto il Presidente - non siete al servizio di nessuna parte politica, ma di questa Patria. E possiamo rispondere che vale la pena servire questa Bepubblica». E ancora: «In questo momento di turbamento che voi avete diviso con tutti i carabinieri d'Italia e che io ho avuto il dolore, ma anche l'alto privilegio di condividere con voi, io penso che continueremo nel ncstro impegno di servire la nazione, la nostra patria». Di più Cossiga non ha detto, ma per dare un ulteriore segnale che vuole stare dalla parte delle forze dell'ordine, che vuole in tutti i modi esprimere la sua solidarietà, il suo dolore per quello che è avvenuto, ha preferito cenare alla mensa con gli ufficiali. Ma se Cossiga non ha voluto suscitare nuove polemiche, i suoi collaboratori più stretti, più fidati, hanno confermato che le sue parole di ieri sono un altro monito verso tutti coloro che mettono in discussione le istituzioni e tra queste il Presidente della Bepubblica inserisce anche l'Arma dei carabinieri. Augusto Minzolini tifa Il Presidente Cossiga partecipa al vertice in prefettura con i magistrati di Bologna e il commissario antimafia Domenico Sica
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