Mondonico sfodera l'amuleto Martin Vazquez di Giorgio Viberti

Il campione granata costretto a seguire la squadra nella trasferta di Genova, anche se probabilmente resterà in tribuna Il campione granata costretto a seguire la squadra nella trasferta di Genova, anche se probabilmente resterà in tribuna Mondonico sfodera l'amuleto Martin Vazquez E l'unico insostituibile» « E« TORINO. Nebbia fitta ieri mattina sul Filadelfia e un po' di foschia anche nella mente di solito nitida e lucidissima di Mondonico. Fra infortunati e gente fuori condizione, il tecnico non sa bene quale Toro scatenare nella corrida di Marassi. Ostenta serenità, sdrammatizza anche sui massimi sistemi, come il disinvestimento Muller e la mezza incognita Martin Vazquez, e sottolinea che comunque undici giocatori da mandare in campo ci saranno. Ma chi giocherà contro la Sampdoria? Nei pochi mesi trascorsi a Torino, Mondonico ha saputo affinare l'arte sottile della diplomazia, dote in lui non certo congenita ma indispensabile per sopravvivere nel mondo cannibale del pallone. Dribbla ogni ipotesi tattica, elude domande non strettamente tecniche, si lascia andare soltanto a qualche discreta requisitoria contro certi autori (che mantiene assolutamente anonimi) di certe critiche su certi giornali... Okay, va tutto bene: ma oggi Martin Vazquez giocherà o no? Lo spagnolo venerdì aveva lasciato l'allenamento in anticipo, tenendosi tra le mani la gamba sinistra malata e scuotendo la testa. «Salutatemi Genova», aveva detto idealmente, dando per scontato il suo forfait contro la Samp. Ma Mondonico, ancora una volta, aveva stemperato le pennellate troppo cupe, mandando ieri mattina lo spagnolo dal laserterapi- sta e tenendogli nel pomeriggio un posto nelle prime file del pullman diretto verso la Riviera ligure. «Deciderò soltanto poche ore prima della partita ha sottolineato l'allenatore anche se ammetto che Rafa è l'unico uomo insostituibile in questa squadra. Nessuno dei miei giocatori ha le sue caratteristiche. Dovrò valutare bene le condizioni degli altri, perché al posto di Martin Vazquez non sarà sufficiente inserire un solo giocatore ma bisognerà cambiare tutto l'assetto per non squilibrare il centrocampo». Frase ad effetto ma sibillina, dai mille e nessun significato, equazione complessa con più di un'incognita da scoprire. Infatti oltre allo spagnolo anche Romano e Fusi in settimana hanno marcato visita. Il primo lotta ormai da mesi con subdoli dolori tendinei e muscolari ai polpacci e ieri si è unito a Martin Vazquez nell'ennesima seduta laserterapica; Fusi a sua volta continua a sentir male agli adduttori e nell'ultimo allenamento prima della partenza per Genova ha svolto un lavoro differenziato, evitando di forzare. Se oggi fossero costretti ad affiancarsi allo spagnolo tra gli indisponibili, il Torino dovrebbe affidare il centrocampo a Sordo, Baggio, Mussi o magari accentrare Lentini, con esiti forse suggestivi per la platea ligure ma probabilmente nefasti per la squadra granata. «Inutile drammatizzare - ha LE MILANESI aggiunto Mondonico - anche perché spero di non dover rinunciare a tutti e tre i centrocampisti. Altrimenti dovrò snaturare le caratteristiche di qualcuno dei miei giocatori, il che è sempre un problema». Ma i guai granata non riguardano soltanto il centrocampo. Nelle retrovie, infatti, mancherà lo squalificato Policano e c'è Bruno che ha male al ginocchio sinistro. «Non riesco a piegare la gamba fino in fondo - ha detto l'ex juventino - ma farò di tutto per esserci». Contro Vialli e Mancini, però, ci vuole gente che pieghi bene le gambe proprie e anche quelle altrui. Potrebbe essere la volta di Annoni o di Dino Baggio, quest'ultimo in preallarme anche per l'eventuale forfait di Fusi ed il conseguente rimescolamento delle carte. Al posto di Policano giocherà invece Mussi. Mondonico, comunque, non ha confermato né smentito nessuna di queste ipotesi, limitandosi a sottolineare che ci sono più di undici giocatori granata in forma. Poi ha concluso in bellezza, lanciando addirittura la candidatura di Muller fra i sedici. «Sono 10 giorni che lavora duro - ha precisato - ed avevamo pensato di dargli questa domenica di riposo. Lui stesso invece mi ha chiesto di venire a Genova e non è detto che non lo porti almeno in panchina». Il calcio è bello perché è vario. Giorgio Viberti Rafael Martin Vazquez, 25 anni, sette stagioni al Real Madrid E' a Genova come diciassettesimo giocatore della rosa di Mondonico

Luoghi citati: Filadelfia, Genova, Lentini, Madrid, Torino