Vita da squalificati aspettando la grazia di Massimo Gramellini
Carnevale fa beneficenza, Peruzzi si allena come se dovesse scendere in campo domani: ecco il '91 dei due romanisti Carnevale fa beneficenza, Peruzzi si allena come se dovesse scendere in campo domani: ecco il '91 dei due romanisti Vita da squalificati, aspettando la grazia benignamente concedere: l'appuntamento con il perdono è fissato per il primo agosto, ultima data utile per consentire ai «reprobi» di iniziare la stagione al passo con i compagni. Restano almeno trenta settimane di vuoto da riempire, il triplo di quelle già trascorse in un castigo cominciato il 14 ottobre scorso, quando fu pronunciata la prima sentenza di condanna. Età e carattere inducono i due Ben Johnson del calcio italiano a reagire ad una situazione inedita in modo quasi opposto. Ottimista e iper-attivo Carnevale, mentre Peruzzi si è chiuso in un riserbo soffuso di mestizia e contraddetto da una forma fisica straordinaria, che sembra il supremo scherzo di un perfido destino. «Non ho mai visto Angelo in queste condizioni - confida Negrisolo, che lo allena e lo svezza dagli anni dell'adolescenza -. E' in uno stato di grazia senza precedenti. Ormai siamo ai livelli di Zen- ga e Tacconi, se non meglio. Il fisico e la classe crescono, anche a dispetto dell'entusiasmo e dell'umore. Figuratevi cosa combinerà quando questa brutta faccenda sarà finita!» Peruzzi guadagna cento milioni all'anno e ci sono società come il Milan disposte ad aggiungere uno zero al suo contratto pur di strapparlo alla Roma. Sennonché proprio le sofferenze del caso-doping sembrano aver accentuato il legame di complicità affettiva che unisce il miglior portiere della nuova generazione alla squadra che lo ha creato. Il futuro, a vent'anni, tende decisamente al rosa e l'infame marchio del doping si stempererà in fretta nelle memorie degli uomini e nella sua. Angelo si allena con regolarità e, come abbiamo visto, con risultati eccezionali. E, quando nelle partitelle infrasettimanali il numero dei giocatori è dispari, Bianchi lo pareggia gettando il portierino nella mischia del centrocampo, fra i mugugni di chi teme che Peruzzi possa pagare l'inesperienza del ruolo con un infortunio. E' successo prima di Capodanno, quando ha tentato un colpo di testa alla Serena, ma non conoscendo la tecnica, anziché le spalle ha ruotato il collo, rischiando di doverselo tenere bloccato per qualche giorno sulle ventitré. Ma anche se l'avvenire non può che sorridergli, le sue parole restano aggrappate alla desolazione, soprattutto per il prezzo emotivo che han dovuto pagare i familiari, proiettati dalla sera alla mattina nel ciclone della popolarità, con la madre coinvolta nel tragicomico valzer di supposizioni sullo smercio delle pillole galeotte e giornalisti e cameramen a bivaccare sotto casa, turbando la tranquillità di un paesino come Blera, impreparato a digerire la disavventura del suo figlio più celebre. «La grazia? Non voglio neanche pensarci. La squalifica finisce il 14 ottobre e io penso solo a quella data, l'unica sicura. Nonvoglio più illudermi: lo avevo fatto prima della sentenza di secondo grado, con il risultato che quando ci confermarono l'anno di squalifica fu come soffrire da capo un'altra volta. La partita mi manca, ma non è un dramma. Non resta che allenarsi e aspettare. Aspettare...» Dall'alto della sua anzianità professionale e di una vita che gli ha presentato conti spropositati anche per vicende in cui, a differenza di questa, lui non aveva alcuna colpa, Andrea Carnevale non subisce la condanna, ma se ne appropria, sforzandosi di delibarne gli aspetti positivi. «Soprattutto il tempo libero. L'importante è non usarlo per piangersi addosso. Ho scoperto quanto sia appagante fare del bene agli altri e anche come, per poterlo fare, occorra una materia prima di cui c'è grande scarsità: il tempo. Sono finalmente riuscito a regalare un parco-giochi ai bambini diMonte San -Biagio, il mio paese, e fra breve partirà anche la costruzione di un impianto sportivo. Ma ho dovuto perdere un giorno al ministero, un altro al Coni, un altro ancora all'ufficio della comunità montana. Quando mai sarei riuscito a ritagliarmi questi spazi mentre giocavo?». Fare del bene per una forma di espiazione o, molto più probabilmente, per attirare il bene: la grazia di Matarrese. «Non voglio pensarci, adesso. Tre mesi fa ero a pezzi, mi allenavo senza stimoli. Il '91 mi ha restituito grinta e buonumore. Sì, ce la farò, e non me ne frega niente se la gente mi griderà "drogato", perché io so di aver fatto una sciocchezza, non certo una porcheria. Uno dei miei migliori amici mi ha detto: "Dai Andrea, tanto tu da queste cose vieni sempre fuori alla grande". E ha ragione lui...». Massimo Gramellini
Persone citate: Andrea Carnevale, Ben Johnson, Matarrese, Negrisolo, Peruzzi
Luoghi citati: Blera
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