Raidue ma cos'è questa cosa? di Massimo Caprara

Da martedì alle 22,15 la trasmissione di Massimo Caprara su origine e futuro del pei Da martedì alle 22,15 la trasmissione di Massimo Caprara su origine e futuro del pei Raidue, ma cos'è questa cosa? Immagini di repertorio ma anche fiction Ifigli di Gramsci, gli incontri con Moro ROMA. Un «libro di immagini e memorie che sfociano nell'attualità». Così Massimo Caprara, per circa vent'anni segretario di Palmiro Togliatti, poi radiato dal partito comunista con il gruppo del «Manifesto», ora «battitore libero», definisce il programma di Raidue, «Cos'era il pei. Cosa sarà la "cosa"», da lui ideato assieme a Giovanni Ribet, che ne firma anche la regia. La trasmissione, in onda ogni settimama alle 22,15 a partire da dopodomani, intende ripercorrere e rielaborare le fasi fondamentali della storia del partito comunista italiano, proprio a ridosso del ventesimo congresso, che, con il cambio del nome e del simbolo, sancirà la nascita del pds. Non a caso, la penultima puntata andrà in onda il 29 gennaio, nel pieno del congresso di Rimini, mentre l'ultima, il 5 febbraio, sarà trasmessa ad assise conclusa. Nel corso di questi due appuntamenti televisivi, Caprara affronterà sia le tesi e le posizioni che si delineeranno a Rimini, sia il futuro della nuova formazione politica, il «dopo» pei. Le prime due puntate, invece, saranno storiche: si parlerà della fondazione del partito comunista d'Italia e della «svolta di Salerno». Centrale la figura di Antonio Gramsci, rappresentante dell'anima anti-staliniana del pcd'i, in contrasto con l'anima legata al partito bolscevico, rappresentata da Togliatti. Numerose le immagini di repertorio, alternate a forme di fiction, come quella del terzo congresso del komintern a Mosca, nel luglio del '21, dove un attore, nelle vesti di Umberto Terracini, pronuncia parte del discorso del giovane esponente del pcd'i (fra cui: «Vogliamo fare come la Russia, cacciare dal partito i riformisti come Turati e i massimalisti come Nenni»). Il programma, ha spiegato Caprara, si svolgerà in un «luogo molto particolare», dunque «né nel palazzo, né nelle istituzioni», bensì in una delle case del popolo, dove «la politica diventa ad altezza d'uomo, è quotidianità». Qui, sarà data la parola a personaggi testimoni dei fatti trattati, ma anche a giornalisti e studiosi. Non mancheranno interviste, come quella ai figli di Gramsci, Delio e Giuliano, che parleranno della loro prima infanzia vissuta a Mosca e di come il padre veniva giudicato in epoca staliniana. Caprara, fra l'altro, racconterà di una serie di incontri avuti con personaggi quali il «traditore» Amedeo Bordiga, nel '60 a Napoli, Aldo Moro (che, in un cinema romano, poco prima di essere rapito dalle br, gli spiega la sua posizione politica e i rapporti col pei), Enrico Berlinguer, a Parigi durante il maggio francese. E la terza puntata sarà dedicata proprio al berlinguerismo. «Mi interessa affrontare - ha detto fra l'altro Caprara - la continuità di posizioni fra Togliatti e Berlinguer». In particolare, la «violenza anti-riformista», l'opposizione al centro sinistra e all'incontro fra il psi e Fanfani prima, e Aldo Moro poi. E qui, Caprara ha ricordato, a proposito dei rapporti fra Nenni e Togliatti nel '64, la «posizione diversa» del leader comunista dalla maggioranza del pei. Nella riunione della direzione del partito, Togliatti, secondo Caprara, «sostenne che il gruppo parlamentare del pei avrebbe dovuto astenersi e non votare contro il centro sinistra, come, invece, poi avvenne. Non che questo - ha aggiunto - rivaluti le qualità di Togliatti, ma rivaluta una consapevolezza di tattica politica in lui evidente». Viceversa, «l'attacco diretto e addirittura povocatorio, fu negli anni successivi, nell'epoca di Berlinguer, il quale era portatore di una ambiguità», con «la ricerca della terza via fra comunismo e socialismo», ma anche con «la fiera e violenta avversione al centro sinistra e al governo Moro-Nenni». E, a giudizio di Caprara, il «nodo irrisolto» del pei è ancora «il rapporto col riformismo». Se, cioè, il partito comunista possa «diventare partito riformista» oppure «è un partito che ha nella sua prospettiva soltanto la cosiddetta fuoriuscita dal sistema. Questo è un argomento di grande attualità che il congresso di Rimini dovrà risolvere», [s. n.] Alberto Sordi ospite di Tg l'una insieme con Carlo Rambaldi insieme alle armi nucleari rappresentano il vero pericolo per la distruzione del nostro pianeta. Il filmato propone la storia di questa arma, ampiamente usata nella la Guerra Mondiale su più di un milione e mezzo di soldati. Nel 1925 si arriyò a un accordo internazionale in base al quale fu stabilito che quel gas non sarebbe stato mai più usato, pur permettendo alle nazioni di conservare le riserve per scopi difensivi. Immagini di repertorio mostrano gli effetti orribili dei gas, nella guerra lampo del 1936 che Mussolini fece contro l'Abissinia e le conseguenze devastanti nella recente guerra tra Iraq e Iran. La troupe si è recata in Usa e Urss per esaminare i piani disposti dalle due potenze per la neutralizzazione degli agenti chimici, e ha visitato un deposito in Gran Bretagna dove la tossicità è talmente persistente da contaminare il sottosuolo e non permettere nessuna forma di vita umana. Dedicata al maestro Armando Trovajoli la puntata di Domenica al cinema con Lello Bersani (Canale 5 14). Trovajoli, compositore delle colonne sonore di molti film di successo, commenta in studio le immagini del film di Dino Risi «Straziami, ma di baci saziami» del 1968, proposto nel corso del programma. Trovajoli parla della sua carriera e interpreta alcuni dei suoi brani più celebri. Sempre su Canale 5 alle 8,50, in occasione dell'Epifania, Frontiere dello spirito dedica la puntata al mistero dei Re Magi e della loro stella. Un servizio di Maria Cecilia Sangiorgi è dedicato alla scoperta di alcuni centri di spiritualità: Santa Caterina del Sassoballaro sul Lago Maggiore; la Sacra di S. Michele a pochi chilometri da Torino e Vallombrosa noli' Italia Centrale. Su Telemontecarlo alle 22,30 Festa sul ghiaccio, uno spettacolo di pattinaggio artistico con protagonista assoluta la bella tedesca orientale Katharina Witt, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Calgary, nei panni della Carmen di Bizet. [s. n.]