Olivier dinastia in scena di Giulia Ajmone Marsan

A un anno dalla morte di Lawrence, Joan e i figli all'Old Vie A un anno dalla morte di Lawrence, Joan e i figli all'Old Vie Olivier, dinastia in scena Interpreti e regista di «Time and the Conways» Gioie, dolori e affetti in un salotto londinese LONDRA. Paradossalmente mentre in Gran Bretagna la famiglia è in dissoluzione, fare teatro in famiglia è di gran moda: gli Olivier sono tutti insieme in scena con «Time and the Conways» all'Old Vie. Primi a riesumare questa tradizione ottocentesca sono stati i Redgrave: l'anno scorso Corin Redgrave, sua madre Rachel Kempson e suo figlio hanno interpretato le tre generazioni in «Coriolano» di Shakespeare; quest'estate l'attore irlandese Cyril Cusak e le sue tre figlie hanno interpretato «Tre Sorelle» di Cecov; lo stesso dramma è stato portato in scena da Vanessa e Lynn Redgrave e la nipote Jemma. Gli Olivier sono gli unici finora ad aver fornito non solo gli attori, ma anche il regista - il ventottenne Richard, già assistente del regista Tony Richardson, ex marito di Vanessa Redgrave -. Per l'esordio congiunto di sua madre Joan Plowright e delle sue sorelle - la ventisettenne Tasmin e la ventiquattrenne JulieKate - ha diretto un dramma raramente visto a Londra. «Time and the Conways» (1937) è una delle cosiddette «time plays» di J.B. Priestley. Il prolifico romanziere e drammaturgo si adoperava a rivitalizzare il genere realista del «dramma da salotto»: introduceva personaggi provenienti da un tempo diverso da quello dell'azione; oppure, come qui, scardinando la sequenza temporale. Ad un anno di distanza dalla morte di Lawrence Olivier, Joan Plowright interpreta con energia e spirito Mrs Conway, una vedova abbiente, con 4 figlie e 2 figli. L'azione si apre nel 1919: la famiglia celebra il ventunesimo compleanno di Kay, interpretata con matura eleganza da Tasmin. L'atmosfera è così felice che Mrs Conway supera se stessa, cantando Lieder di Schubert: la guerra è finita, il fratello minore - interpretato dal fidanzato di Tasmin, Simon Dutton - è appena tornato a casa. Il secondo atto è ambientato nel 1937: gli ideali, le aspirazioni, gli amori e persino la fortuna finanziaria dei Conway sono infranti; la più giovane Carol - interpretata con vivacità da JulieKate - è tragicamente scomparsa. Solo la forza spirituale del fratello maggiore Alan - Andrew Hawkins - infonde coraggio all'amareggiata Kay: quest'ultima sostiene che l'universo è abitato da un demonio; ma lui le spiega che ogni istante siamo solo una parte di noi stessi, ma quando il tempo sarà compiuto tutte le parti saranno integrate l'una all'altra, anche quelle che ora ci sembrano relegate in un tempo perduto. L'ultimo atto torna al 1919, che acquista ora un'altra luce: eccetto Kay, che ha degli oscuri presentimenti, la compagnia è allegra e piena di speran- I SEGRETI DI ^ TWIN PEAKS ^ Al lavoro per il prossimo film, «Montagne russe», le riprese in primavera Racconterà storie di estremisti che attaccano ebrei, hippy e «deviami» Joan Plowright ze per il futuro. Richard Olivier e lo scenografo Terry Parsons hanno creato una scenografia a prima vista banalmente corretta. Nel primo e terzo atto l'azione si svolge in un salotto, sul cui fondale si apre una finestra: la prosperità vittoriana e la pompa eduardiana sono evidenti nei ricchi tendaggi e velluti dai colori caldi. Nel secondo atto la stanza è stata ridecorata e riflette il rigore della depressione: il colore dominante è il marrone e i fronzoli sono spariti. Ma la parte superiore della scena è occupata da un grande scorcio di una soffitta ingombra da valigie e giocattoli abbandonati. Ovvero, come dice Alan, nulla è perduto, solo messo da parte. Giulia Ajmone Marsan

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra