La tv trasmette un «discorso pan-arabo»

La tv trasmette un «discorso pan-arabo» La tv trasmette un «discorso pan-arabo» BAGHDAD. La tv irachena manderà in onda oggi alle 11 locali (le 9 in Italia) un discorso «nazionale» di Saddam Hussein, in occasione del 70esimo anniversario delle forze armate irachene. Lo ha reso noto l'agenzia ufficiale Ina, senza precisare se si tratterà di un discorso registrato o in diretta. L'Ina non fornisce nemmeno anticipazioni sul contenuto del discorso, che si limita a definire «pan-arabo». Dimostrazioni di protesta per l'embargo antiiracheno sono avvenute ieri mattina a Baghdad davanti alle ambasciate americana, britannica e australiana. Davanti alla legazione Usa i manifestanti gridavano ((America, smetti di ammazzare saggio a Saddam. Venerdì, lasciando la Casa Bianca, aveva lasciato intuire qualcosa sul suo contenuto, quando ha affermato che «se gli iracheni obbediscono completamente alle risoluzioni dell'Orni, non saranno attaccati». Con estrema prudenza, quindi, e stando bene attenta a non abbassare la guardia per non incoraggiare nuove manovre «manipolatorie» di Saddam, l'amministrazione Usa sembra avere impostato i termini di un negoziato diplomatico per l'incontro di Ginevra su una specie di strategia dei «due tempi». L'Iraq deve annunciare subito il ritiro «senza condizioni» dal Kuwait. Gli verrà, però, concesso il tempo necessario per compiere l'operazione, con l'assicurazione che, in seguito, non verrà compiuto nessun tentativo di rovesciare il regime. Per discutere di altri problemi del Medio Oriente, come la questione palestinese, esiste già una sede, quella stabilita dall'Onu di una Conferenza internazionale da convocarsi. Di conseguenza, sarebbe inutile, oltre che inaccettabile, tentare di stabilire «collegamenti» tra il ritiro dal Kuwait e l'as setto del mondo arabo. E' difficile dire se questo «pacchetto» possa essere accettato da Saddam, che il francese Michel Vauzelle, di ritorno da Ba¬ i nostri figli». La polizia è intervenuta per respingere duecento persone che, sfondati i cordoni, si accalcavano davanti ai cancelli al grido di ((Abbasso Bush». Un funzionario americano ha preso in consegna una petizione dei manifestanti. Domenica, sempre davanti all'ambasciata Usa, un gruppo di donne aveva inscenato un sit-in di protesta, provocando anche in quella occasione l'intervento delle guardie perché alcune si erano avvicinate ai cancelli. Decine di migliaia di cristiani iracheni hanno partecipato ieri a una giornata di preghiera e di digiuno per la pace, rispondendo all'appello del patriarca caldeo Rafael Bidawid. [Agi-Ansa] ghdad, continua a dipingere come «disposto a sacrifici». Se lo chiedono anche Bush e Baker, che, intanto, devono usare il tono di chi può essere costretto alla guerra. Per cui il presidente ieri ha ribadito che, se ci sarà, la guerra non sarà «un altro Vietnam» e che il morale delle truppe americane nel Golfo «è alle stelle». «La posta non è semplicemente un lontano Paese chiamato Kuwait, ma il tipo di mondo che dovremo abitare». I toni con cui Bush ha accompagnato l'iniziativa di Ginevra hanno indotto le ali estreme del partito democratico, come Ted Kennedy, a parlare di «arroganza». Alcuni democratici hanno

Persone citate: Baker, Bush, Michel Vauzelle, Rafael Bidawid, Saddam Hussein, Ted Kennedy