Accusò Lanese un mese a Borsano

Punito il presidente granata (che non ricorre) per le frasi dopo Torino-Milan Punito il presidente granata (che non ricorre) per le frasi dopo Torino-Milan Accusò Lanese: un mese a Borsano Sconto in vista per la squalifica del Taranto r La troppa prudenza nel calcio non paga MILANO. Sembra destinato ad una soluzione il «caso Taranto» con una riduzione delle giornate di squalifica inflitte al campo pugliese e al rientro delle dimissioni del presidente. Si è risolto con una stretta di mano una vicenda meno grave, il «caso Gheddafi» che aveva portato il Milan davanti alla Disciplinare mentre ha avuto una nuova puntata la questione TorinoBorsano-Lanese. Dopo oltre un mese, l'arbitro siciliano ha colpito ancora: il presidente granata è stato inibito per un mese ma non farà ricorso. Ecco cosa è successo in Lega. Taranto. Luciano Nizzola è rimasto a lungo al telefono con Donato Carelli, presidente del Taranto la cui società, dopo la contestazione da parte di teppisti, si era vista squalificare il campo per tre turni. Le dimissioni del presidente pugliese non sono irrevocabili come prima poiché Nizzola gli ha chiarito la situazione: «Abbiamo dato mandato all'Ufficio inchieste di approfondire il caso in modo che la Disciplinare, davanti al ricorso, possa emettere una sentenza che consideri le attenuanti. Il giudice sportivo deve decidere in base al referto arbitrale e questo non ammette scappatoie. Sappiamo invece che il Taranto si è adeguato alle normative della Lega in base alle quali è vietato dare qualsiasi contributo ai club che non accettano l'identificazione. Emarginato dalla società, un gruppo di teppisti si è vendicato dando luogo a incidenti: si tratta di una ventina di persone già identificate dalle forze dell'ordine. A nome della Lega ho espresso a Carelli tutta la nostra solidarietà, ricordandogli che anche il ricorso della Reggina, dopo la squalifica del campo, venne accolto. Non è giusto che chi si batte per cancellare la violenza negli stadi, finisca poi per pagare di persona». Nizzola ha fatto poi riferimento a quelle società che per prime si sono battute per l'identificazione di tutti i tifosi e per l'emarginazione degli ultra, a cominciare dalla Sampdoria. «Taranto deve molto a Carelli - ha concluso Marassi, ^disponibili: Mandorlini, Fontolan e Ferri (Inter). JUVENTUS-NAPOLI. Bianconeri imbattuti in casa, azzurri a caccia del primo «2» stagionale. Squalificati: Ferrara (Napoli). Indisponibili: Incocciati (Napoli). PARMA-LECCE. La sorprendente matricola di Scala riceve i salentini di Boniek, in trasferta piuttosto modesti. Squalificati: Gran e Minotti (Parma). Indisponibili: De Marce (Parma). ROMA-CAGLIARI. I giallorossi all'Olimpico concedono pochissi- CONCORSO N. 19 1 Atalanta Cesena <jt\ 2 Bari Pisa ' ^ 3 Bologna Milan X 2/ 4 Florentine La'zio ^ 5 Inter Genoa *j 6 Juventus Napoli X 4. 7 Parma Lecce 4 a Roma Cagliari ^ X 9 Sampdoria Torino 4* Jio Foggia Ancona ^ X InlModena Reggina X 12 Carrarese Venezia A.C. X 1131 Stracusa F. Andria ">( mo (hanno capitalizzato 11 punti su 12) e contro i sardi ultimi in classifica hanno dalla loro anche il passato. Squalificati: Aldair, Carboni, Perazzi e Carnevale (Roma), Cornacchia (Cagliari). Indìsponibili: Conti (Roma) e Greco (Cagliari). SAMPDORIA-TORINO. La squadra di Boskov a Marassi non ha concesso nulla (l'unico «2» lo ha ottenuto il Genoa, di casa), i granata aspettano la vittoria da sei domeniche. Squalificati: Mikhalichenko (Samp) e Policano (Toro). indisponibili: Cerezo (Samp) e Marchegiani (Toro). FOGGIA-ANCONA. Pugliesi dal gol facile reduci da 3 vittorie, Ancona bocciato anche dalla cabala: il «2» nel concorso pronostici tarda da 16 settimane. MODENA-REGGINA. Vietati i passi falsi. «Ciccio» Graziani cerca i primi punti al timone della Reggina su di un terreno per i calabresi tabù. CARRARESE-VENEZIA. Il Venezia in Toscana cerca l'en plein per inserirsi in zona promozione. SIRACUSA-ANDRIA. Traguardi diversi in Sicilia: Andria per la B, Siracusa per non retrocedere. Bruno Colombero IL Torino rischia di ritrovarsi domani pomeriggio nelle zone basse della classifica pur disponendo d'un organico da zona Uefa: basta che perda a Genova con la Sampdoria, cosa tutt'altro che illogica a guardare le prestazioni più recenti delle due squadre, per riuscire nell'impresa. Da metà novembre il cammino della formazione granata è da retrocessione piena: tre punti nelle ultime cinque giornate, meno cinque in media inglese: un mezzo disastro ogni domenica. L'ultima vittoria risale all' 11 novembre quando i torinisti batterono il Lecce per 2-0 con facilità perfino eccessiva. Il successivo pareggio di Marassi con il Genoa costituì l'ultima soddisfazione prima della serie negativa firmata dall'arbitro Lanese e dal portiere Tancredi, ma non soltanto da costoro. Quanta differenza con la classifica della nona giornata (quattordici punti, meno due in media inglese, un passo dalla vetta) nonostante le recriminazioni legate agli svarioni di Bari, Bologna, Cesena. Va bene la sfortuna, ma di solito la jella ha dei compagni di viaggio, è raro che vada in giro da sola nel mondo del calcio. C'è qualcos'altro che non va. La formazione, per prima cosa. Da quando è a Torino, Mondonico ha accentuato sorprendentemente le sue tendenze difensivistiche, al punto da sfruttare male il materiale a disposizione e di mettere a repentaglio l'immagine costruita a Bergamo. C'è da chiedersi in modo particolare per quali motivi l'allenatore granata abbia sconfessato il modulo che aveva portato i suoi uomini a vestile panni nobilissimi sul piano del gioco e dello spettacolo nella prima parte della stagione. . i ottobre il Barone Liedholm ci disse che il Torino aveva i mezzi per camminare a lungo sulla via dello scudetto. A distanza di due mesi la situazione è capovolta e pone in discussione anche la possibilità di agguantare uno dei passaporti europei con conseguenze facilmente immaginabili sul piano dell'immagine e della finanza. I problemi sono di vario tipo, ma quelli di ordine tecnico e tattico prevalgono sul resto. In antitesi sulle mode e I sui costumi correnti MondoI nico ha fatto l'impossibile per Nizzola - in un anno ha portato la squadra dalla C alla B con forti investimenti. Mi ha risposto che è un momento di meditazione ma a livello personale ho intuito che resterà, vuole troppo bene al calcio e poi la Disciplinare ristabilirà la verità». Borsano. Il presidente del Torino si è presentato personalmente ieri mattina davanti alla Disciplinare che l'ha ascoltato ribadendo poi, attraverso un'inibizione di un mese, un vecchio concetto, gli arbitri non possono mai essere discussi. Al termine di un infuocato Torino-Milan, con un pessimo arbitraggio da parte di Lanese, Borsano era stato durissimo: «Ho apprezzato - disse - la scuola Lanese. Ho capito che il Torino è una società debole, deve ancora crescere sotto certi punti di vista». Ieri ha spiegato la sua tesi alla Disciplinare ma non è stato capito. «Pazienza ha commentato il presidente del Torino - vorrà dire che non farò ricorso». Sarebbe inutile. Gheddafi. Sono stati alcuni giornalisti diversi anni fa a bat- tezzarlo «Gheddafi» per la sua somiglianza col leader libico ma il «tifoso numero uno» del Milan, come ama identificarsi Pietro Bernazzoli Negri di Noceto, in provincia di Parma, non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe trascinato la sua società davanti alla Disciplinare. E' successo ieri dopo il deferimento del procuratore, allarmato da uno striscione apparso sugli spalti di San Siro che recitava: «Bentornato Gheddafi». Non era un saluto ad un leader poco amante della democrazia ma un «bentornato» al tifoso parmense reduce da una lunga malattia. Ieri «Gheddafi» si è presentato alla Disciplinare ed i suoi membri, quando l'hanno visto, hanno convenuto: «Lei assomiglia davvero a Gheddafi». Chiusa la vicenda: è stata una «gaffe». Semmai il Milan dovrà pagare un'ammenda per un altro striscione che recava la scritta: «Benvenuto agli amici dei terroni». Tariffa fissa: 5 milioni. Giorgio Gandolfi TOTIP IL TEMPO Tre punti fermi in una scheda sostanzialmente di routine, tutta dedicata al trotto. Ci affidiamo a Invrea (gr. X nella prima corsa), al tandem Liszt KsIsmar Sd (gr. 2 nella terza) e ad Impostore Op (gr. 2 nella quarta). Le corse meno facili sembrano la seconda corsa (a Roma) dove comunque ci si può affidare al 2 o all'X , e soprattutto l'ultima (a San Siro) dove è necessario fare ricorso a qualche variante. Il segno forte della scheda sembra ancora il 2. Nonostante la presenza di un persistente campo di alta pressione, il tempo si presenta incerto lungo tutta la Penisola, sia per la marginale influenza di perturbazioni che viaggiano poco a Nord dell'arco alpino, sia per una insistente circolazione di aria umida di origine atlantica. Ciò comporta, tra l'altro, la presenza di nebbie diffuse nelle valli del Nord e del Centro, in parziale diradamento nelle ore centrali della giornata. BERGAMO nuv. (pioggia) 6° CONCORSO N. 1 BARI variabile 13° PRIMA CORSA xx BOLOGNA parz. nuv. (neb.) 7° Roma (trotto) x 1 FIRENZE variabile 10° SECONDA CORSA x 2 MILANO nuv. (nebbia) 5° Roma (trotto) 2 x TORINO parz nuvoloso 3° JERZA CORSA 2 2 PARMA parz. nuv. (neb.) 6° Firenze (trotto) x 2 ROMA poco nuvoloso 14° QIJARTA CORSA 2 2 GENOVA poco nuvoloso 12° Firenze (trotto) x 1 FOGGIA variabile 13° QUINTA CORSA 1 x MODEM parz. nuv. (neb.) 7° Bolo9na (1(0lt°) x 1 CARRARA poco nuvoloso 13° SESTA CORSA 1 2 1 SIRACUSA poco nuvoloso 16 Milano (trotto) 21 x giocare senza attaccanti: di Muller non si fida, ma non si esalta neppure per Bresciani che è stato a un passo, ricordiamolo, dalla cessione al Brescia. E allora il Toro si trova a giocare, anche in casa, con un attaccante che di nome fa Skoro e che di mestiere non ha mai fatto la punta. Lui e nessun altro. Quasi un controsenso al pensiero che la gran parte dei granata è gente dedita al gioco offensivo, alla ricerca del gol, alla voglia di pungere. Per mancanza di sbocchi le voglie di Martin Vazquez & Co. si infrangono regolarmente ai bordi dell'area di rigore avversaria. La prudenza di Mondonico non ha pagato. Eppure Bresciani e Muller non valgono meno della coppia pisana Padovano-Piovanelli. L'italiano forse non è in grado di reggere un campionato per intero ma è opportunista d'area come pochi, in acrobazia non è niente male e in velocità sa giocare alla stregua di Careca. Il brasiliano è sicuramente poco razionale in certe sue manifestazioni sportive ed extrasportive, commette sempre qualche idiozia di troppo, ma al Mondiale ha dimostrato di essere una punta esterna di buonissimo livello. E qui il problema tecnico s'intreccia con quello gestionale: perché deprezzare in modo suicida il valore di Muller? Qualche scompenso s'è notato anche a centrocampo dove Romano, che non appare brillante e autoritario come in passato, calpesta le stesse zolle di Fusi e Martin Vazquez. Fuori lui, dentro Sordo. Ne verrebbe fuori questa formazione: Marchegiani in porta, Graverò libero, Baggio e Benedetti marcatori, Sordo, Martin Vazquez i. Fusi a centrocampo, Lentini e Policano sulle fasce, Muller e Bresciani di punta. Più Bruno, Mussi e Skoro in lista d'attesa. Una formazione giovane e coraggiosa in attesa di due stranieri veri. Il problema è anche di ordine mentale come dimostrano quei giocatori che scambiano la grinta con la violenza e che si dimostrano immaturi nei momenti più delicati: è il segno che il Torino è fin troppa cosa per alcuni dei suoi fanciulli, preda di ingiustificati isterismi e di altrettanto ingiustificati guadagni. sia siaj Filippo Grassia siaj