E il sì dell'Iraq agli Usa ridà fiato ai mercati

E il sì dell'Iraq agli Usa rida fiato ai mercati E il sì dell'Iraq agli Usa rida fiato ai mercati Da Wall Street a Milano le Borse in salita, il greggio torna sotto i 25 dollari MILANO. Fine settimana sereno per Piazza Affari e i mercati finanziari. Ieri la Borsa di Milano ha recuperato quasi un punto e mezzo grazie ai segnali di distensione, forse gli ultimi, lanciati dalla Casa Bianca a Saddam Hussein. Nel pomeriggio, poi, è giunta la notizia che l'Iraq ha accettato l'incontro a Ginevra col segretario di Stato Usa, James Baker. La possibilità di una soluzione pacifica della crisi del Golfo ha avuto un favorevole impatto su alcune piazze finanziarie internazionali e anche la Borsa italiana ne ha tratto beneficio. Wall Street, pur interessata da un black-out delle linee telefo-, niche, ha immediatamente reagito con un rialzo alla decisione irachena di accogliere l'invito di Bush e il prezzo del petrolio «Brent» è sceso attorno ai 23 dollari al barile. E' la prima volta dal 2 agosto dello scorso anno che le quota¬ con sostegni pubblici? Il dibattito è iniziato, ma non c'è molto spazio per l'accademia. La situazione è grave. Il settimanale inglese «Economist», nell'ultimo numero, analizza l'attuale recessione e fa un esplicito riferimento alla Grande Depressione americana degli Anni 30, con immagini e parole che rimandano a «Furore» di John Steinbeck. Il problema più delicato, oltre naturalmente alla minaccia di guerra nel Golfo, sembra essere la debolezza del sistema finanziario e creditizio americano, la cui credibilità è gravemente compromessa dalle ripetute crisi delle casse di risparmio e di altri istituti bancari. In più la filosofia reaganiana di non far pagare le tasse o di pagarne poche ha lasciato oggi vuote le casse statali proprio in un momento in cui il rallentamento dell'economia e l'aumento dei disoccupati accre¬ zioni del greggio sono tornate a scendere sotto la soglia dei 25 dollari. Anche ieri, dunque, si è avuta la conferma che i movimenti dei mercati sono determinati in questo momento dalle notizie, positive o meno, provenienti dal Golfo. Le considerazioni finanziarie, peraltro prevalentemente negative, sono in parte trascurate. Dominano, quindi, l'incertezza e la paura, in attesa che dall'incontro tra Aziz e Baker a Ginevra esca una soluzione pacifica della crisi. Intanto rimangono sul tappeto altri gravi problemi. C'è la grande minaccia della recessione, della sua gravità e della sua durata. Negli Stati Uniti gli economisti si interrogano sui possibili interventi per stimolare l'economia. Lasciare tutte le responsabilità alla Federai Reserve con la sua rigorosa politica monetaria? Oppure la Casa Bianca deve intervenire scono le richieste per una maggiore presenza dell'Amministrazione americana nella vita economica. E Piazza Affari? Il sensibile recupero di ieri (indice Comit + 1,41% a 521,34) non deve suscitare troppe illusioni, anche se una composizione pacifica delle tensioni internzionali favorirebbe certamente l'andamento del mercato italiano che si prepara a grossi cambiamenti. Proprio questo weekend ha una valenza storica perché segna di fatto il passaggio dalla «vecchia» Borsa degli agenti di cambio a quella «nuova» delle Società di intermediazione mobiliare (Sim). Oggi entra in vigore la legge di riforma approvata in dicembre dal Parlamento e per la sua corretta applicazione la Consob ha emesso un comunicato per richiamare l'attenzione degli intermediari al rispetto delle nuove disposizioni. Per la cronaca il listino ha registrato una forte ripresa della Fiat. Il titolo ordinario della holding torinese, ben scambiato, ha chiuso a 5444 lire con un rialzo del 3,7% e, nelle oscillazioni successive, ha aumentato il progresso portandosi fino a 5500 lire. La buona disposizione del gruppo Fiat (in sensibile recupero anche Ifi, Fidis, Magneti) ha favorito la ripresina del mercato, pur con un volume di scambi ancora molto ridotto. Ancora richieste sono state le Generali, la Montedison ha guadagnato più del 4%, molto vivace è stata Mediobanca con uno strappo di prezzo fino a 14.500 lire. In ripresa anche Stet, Comit, Credit, Pirellona, Gemina. Nel gruppo De Benedetti hanno recuperato terreno l'Olivetti e la Cir. Tra i titoli minori va registrato un forte miglioramento della Finarte aste. Rinaldo Gianola

Persone citate: Aziz, Baker, Bush, James Baker, John Steinbeck, Rinaldo Gianola, Saddam Hussein

Luoghi citati: Ginevra, Iraq, Milano, Stati Uniti, Usa