Stop a quel libro, è un manuale di tortura

Stop a quel libro, è un manuale di tortura Stop a quel libro, è un manuale di tortura Le femministe americane boicottano l'ultimo romanzo diEllis WASHINGTON. Le femministe americane sono partite all'attacco di «American psycho», l'ultimo romanzo di Brett Easton Ellis che tra qualche settimane sarà in libreria per i tipi della Vintage, la divisione tascabili della prestigiosa Alfred Knopf. «E' un manuale di tortura che trascende la pornografia», sostengono le militanti del «Now», l'associazione storica delle donne americane che ha invocato il boicottaggio del libro. Terza fatica di Brett Easton Ellis dopo «Meno di zero» e «Le regole dell'attrazione», «American psycho» racconta in 362 pagine l'«educazione sentimentale» di uno «yuppie» di Manhattan con la passione per la violenza. Per scoraggiare possibili aspiranti lettori, le femministe hanno messo in piedi una «hotline» attraverso la quale è possibile ascoltare in anteprima uno dei brani più scandalosi: Pat Bateman, il protagonista, assalta una ragazza, la inchioda al pavimento e, con un coltello da bistecca, le strappa strisce di pelle dall'addome. «Nessuno ti aiuterà, non importa a nessuno», grida il sadico yuppie mentre con esasperante lentezza strappa la lingua della sua vittima. Aquesto punto la portavoce del «Now» interrompe la lettura: «Non posso più andare avanti». Non è il solo passaggio che ha indignato la comunità letteraria. Altri due brani carichi di sesso e violenza erano filtrati nei mesi scorsi su «Time» e sul mensile «Spy». Lo scandalo aveva provocato un terremoto da «Simon e Schuster», la casa editrice che si era impegnata con Ellis a lanciare il libro con una campagna tutta «muscoli ed energia». «E' una questione di gusto», aveva detto il presidente Ri¬ chard Snyder, annunciando un mese fa la clamorosa decisione in extremis di non pubblicare. Con le prime copie pronte per la distribuzione, la marcia indietro della «Simon e Schuster» scatenava un putiferio. Alzava gli scudi a difesa di Ellis la Author's guild, il sindacato degli scrittori, seguita a ruota dalla «National writers' union». Su tante polemiche capitalizzava la «Vintage»: «Visto l'immenso interesse suscitato dal libro ci è sembrato giusto farlo uscire in economica perché raggiunga subito il pubblico più vasto possibile», spiegava il presidente Sonny Metha. A Brett Easton Ellis non andava poi così male: convinto di aver dato dignità letteraria a un genere noto nel mercato dell'horror come «splatterpunk» (sottoclasse del genere punk con sangue a fiotti e atrocità sulle donne), il ventiseienne enfant prodige della letteratura americana ha ricevuto 300 mila dollari di anticipo da «Simon e Schuster», altrettanti dalla «Vintage», più un sacco di pubblicità gratuita. E non si può certo dire che sia una sorpresa la violenza nei suoi romanzi. Se infatti non era mai arrivato ai toni di «American pshyco», il suo testo di esordio, «Meno di zero», non era sicuramente un libro per educande. Vi si narrava, tra l'altro di feste a base di cocaina tra minorenni e di violenze carnali perpetrate da questi ai danni delle coetanee. Ora sembra che quei ragazzi terribili siano cresciuti e la loro violenza anche, di pari passo. Ma l'America pare voler reagire. Si è innescata così una battaglia che ha fatto versare fiumi d'inchiostro agli editorialisti, incerti tra la denuncia di una nuova forma di censura e la critica di una discutibile forma di letteratura.

Persone citate: Brett Easton Ellis, Pat Bateman, Schuster, Snyder, Sonny Metha

Luoghi citati: America, Manhattan, Washington