Il Parlamento acclama il pupillo di Walesa

Il Parlamento acclama il pupillo di Walesa Il Parlamento acclama il pupillo di Walesa Bielecki è premier, Tyminski torna per «una dura opposizione» VARSAVIA. Il Parlamento polacco ha approvato con ampia maggioranza (276 sì, 58 no, R2 astensioni) la candidatura di Jan Bielecki alla carica di primo ministro, nonostante le riserve sul programma economico e sulla composizione del gabinetto. Il voto è stato più una manifestazione di fiducia per la scelta di Walesa che non un atto di stima per Bielecki, conosciuto dalla maggioranza dei polacchi solo come collaboratore del presidente. Bielecki ha sottolineato che intende guidare un governo «di continuità e di svolta, un'equipe di tecnici che intende dar prova di pragmatismo nella soluzione dei problemi. Voglio che si facciano altri passi per affrancare la Polonia dall'eredità totalitaria». Il nuovo premier ha sottolineato che i sacrifici richiesti dalla riforma economica (brusca impennata dei prezzi, di¬ lonia, all'indomani della sconfitta elettorale, pagando una cauzione di 100 mila dollari e avvalendosi della garanzia di tre pubblici ufficiali, due dei quali senatori. Dovette tuttavia impegnarsi a tornare entro il 5 gennaio. Rischia da sei mesi a 8 anni di prigione. In un'intervista rilasciata il 19 dicembre alla radio di Lima (in Perù è riuscito ad accumulare una fortuna) Tyminski affermò che nessun avvocato polacco sarebbe stato disposto a difenderlo «per paura del nuovo regime». E' stato accusato sulla base dello stesso codice penale utilizzato dal deposto regime comunista. Alcuni settori dell'opinione pubblica sembrano favorevoli all'archiviazione del caso, imbarazzati dalle voci secondo cui Tyminski - sostenuto da nostalgici del vecchio regime - vorrebbe profittare di un processo per farsi pubblicità. [e. st.] soccupazione e incertezza) sono stati possibili solo grazie all'ampio sostegno sociale di cui disponeva Solidarnosc quando riuscì nel 1989 a rovesciare il regime comunista. «Più la Polonia si avvia a divenire un Paese normale, maggiore è il costo da pagare in termini sociali» ha dichiarato Bielecki. Si è detto fiducioso che la sua politica riuscirà a bloccare «anche questo tipo di inflazione. Mi rendo coni i che le decisioni impopolari dovranno dare i risultati attesi. La creazione di opportunità per la gente laboriosa sarà di stimolo all'intera economia». Certo il momento è difficile. L'aumento dei prezzi di carburanti e combustibili dal 10 all' 80%, entrato in vigore all'inizio dell'anno, è solo una debole scossa rispetto al terremoto che farà tremare l'economia polacca nel '91. Le previsioni indicano una diminuzione del 35% delle esportazioni verso i Paesi post comunisti e l'Urss, un calo della produzione in alcuni settori dell'industria dal 20 al 50%, un passivo negli scambi commerciali di due miliardi di dollari. Frattanto Stanislaw Tyminski - il discusso finanziere emigrato in Canada che era riuscito a sconfiggere il premier Mazowiecki nel primo turno delle presidenziali - è rientrato in Polonia per essere interrogato sull'accusa di aver diffamato, durante la campagna, il governo Mazowiecki. All'arrivo all'aeroporto, dove lo attendevano decine di sostenitori, ha dichiarato che intende far parte dell'opposizione a Walesa. A chi gli ha chiesto se si sarebbe scusato con Mazowiecki per aver detto che aveva «tradito la Polonia svendendo l'economia di Stato», Tyminski ha risposto: «Scusarmi per che cosa? E' forse lui l'offeso?». Tyminski potè lasciare la Po¬

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