Ma un generale smentisce

Ma un generale smentisce Ma un generale smentisce «Il Capo dello Stato non avallò gli interventi sui nastri» ROMA DALLA RE «Sussistono, a carico di Alessi ed altri, indizi di reità in ordine al delitto di cui all'articolo 255 del codice penale». Con questa laconica frase il giudice istruttore di Venezia Carlo Mastelloni, titolare dell'inchiesta sul sabotaggio di Argo 16 (l'aereo del Sismi esploso in volo a Porto Marghera nel '73 con tutti i membri dell'equipaggio), ha dato ufficialmente notizia al Presidente della Commissione Stragi Libero Gualtieri dell'apertura di un procedimento penale parallelo nei confronti dell'onorevole Giuseppe Alessi, ex presidente della Commissione parlamentare che si occupò del caso Sifar ed oggi presidente della Treccani. Ci sono altri politici o personaggi «eccellenti» coinvolti nell'indagine del magistrato veneziano sulla soppressione, in tutto o in parte, di documenti riguardanti la sicurezza dello Stato? Il mondo politico della ciali. Secondo il regolamento militare tre ufficiali non possono formare una società. Un giorno il ministro socialdemocratico Tremelloni ricevette una lettera anonima e fu così che il caso esplose. Come fu messo a tacere? Ci pensò Taviani. Scrisse al giudice che aveva aperto l'inchiesta, dichiarando che era stato lui a dare l'autorizzazione ai tre ufficiali. Redattori Capo Giorgio Calcagno Società & Cultura Roberto Franchini Edizioni regionali, Cesare Martinetti Cronaca Torino Piero Bianucci Supplementi. Marcello Sorgi Redazione romana Servizi Sergio Ronchetti Interno, Mario Varca Estero, Dario Cresto-Dina Cronache ilaliane Ugo Bertone Economia, Gianni Romeo S|>oit, Alessandra Comaz/.i Spettacolo Nico Orango Tuttolibri, Alberto Sinigaglia Iniziative e Supplementi sjxfiali Pio Remotti Segreteria di redazione capitale è stato di nuovo messo a rumore da questa notizia per il possibile coinvolgimento del Capo dello Stato. Stando all'interrogatorio dell'ex capitano del Sid Antonio La Bruna, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga quando, tra il '69 e il '70, ricopriva la carica di Sottosegretario alla Difesa, avrebbe convalidato le cancellazioni dei nastri delle registrazioni. La circostanza è stata smentita dal generale Domenico Maneri, ex vicecomandante generale dei carabinieri, ex prefetto di Genova. Il documento di Mastelloni, inviato alla Commissione Segni e al procuratore capo di Venezia Siclari, sarebbe dovuto rimanere coperto dal segreto istruttorio, trattandosi di un'inchiesta ancora in corso. Ma dal Parlamento ne sono uscite centinaia di copie. Con la lettera di Mastelloni è giunto a Roma anche il testo integrale degli interrogatori di La Bruna e Maneri, nonché dell'ex vice capo del Sid generale Antonio Podda e del colonnello dei servizi segreti Marini. La Bruna ha dichiarato che «tra il settembre '69 e il 1° maggio '70 ho avuto modo di assistere a due o tre incontri intercorsi tra l'onorevole Cossiga, Sottosegretario alla Difesa, l'ammiraglio Henke, capo del Sid, e l'onorevole Alessi percependo direttamente che essi andavano determinando quali passi dovessero essere cancellati dalla trascrizione integrale esperita dalle tre dattilografe del Sid. Quando i tre dovevano determinare le cancellazioni sui punti più delicati io venivo estromesso». Da parte sua il generale Podda ha ammesso: «fu subito dopo l'aprile '67 che l'onorevole Cossiga si insediò al Sid» Ma davanti a Mastelloni il generale Maneri li ha smentiti entrambi replicando: «escludo di aver visto al Sid l'onorevole Cossiga, all'epoca Sottosegretario alla Difesa, che vedevo, piuttosto, alla Camera: qui egli fungeva da latore di messaggi al ministro, a volte scritti e a volte orali, ed era il capo del team di lavoro presso la presidenza del Consiglio fruendo di collaboratori (Squillante, Salimei, Manco, Gensini, tenente colonnello Toschi, ufficiale della Guardia di finanza) allo scopo di mantenere i rapporti con la Commissione Alessi in luogo del Ministro». Inoltre «è falso - sostiene ancora Maneri - che io, Alessi ed Henke procedemmo a cancellazioni su di un testo trascritto e che sulla base di tale testo da noi ridotto, il La Bruna operò le registrazioni su nuove bobine. La Bruna confonde tempi e circostanze di fatto». 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