Baltico di E. S.
Baltico Baltico Un omicidio eccellente MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Preservare l'Unione è il nostro compito più sacro», aveva detto Gorbaciov nel suo messaggio di Capodanno e la prova di forza contro i nazionalismi è cominciata subito. Dal Baltico, com'era prevedibile, perché è da qui che è partito lo strappo con il potere centrale ed è qui che la linea dura può avere un valore di «esempio» per le altre zone calde del Paese. Così, in meno di 48 ore, i «berretti neri» delle forze anti-sommossa sono ricomparsi a Riga e Vilnius. I reparti dell'«esercito interno», che dipendono dal Kgb, hanno occupato a Riga, capitale della Lettonia, la sede del Palazzo della stampa: la tipografia dove vengono stampati i giornali della Repubblica che sono diventati i nnrtavore dei nuovi partiti. Formalmente la proprietà degli stabilimenti è rimasta al pc ed è por «difendere» questa proprietà che sono scesi in campo i reparti del Kgb. La stessa giustificazione ha portato i «berretti neri» a Vilnius, la capitale della Lituania. Qui sono stati occupati due palazzi del pc che erano diventati 3ede del partito autonomo da Mosca. La reazione degli indipendentisti è stata immediata. Nella capitale lettone migliaia di persone hanno manifestato davanti al Palazzo della stampa e. da quella lituana, il presidente Landsbergis ha lanciato una nuova sfida a Gorbaciov: ha sospeso la moratoria degli effetti pratici della dichiarazione d'indipendenza. «Se questi sono i risultati della trattativa, la moratoria non ha più senso», ha detto Landsbergis. A Vilnius, poi, la tensione è moltiplicata da un delitto misterioso: il figlio ventenne del vice premier Ozolas, esponente del movimento nazionalista Sajudis, è stato assassinato a Capodanno. «In una rissa», dice la polizia. Ma sulla fine di Dziugas Ozolas pesa l'ipotesi di una spietata provocazione. Nelle ultime ore ò stata rivelata anche un'altra aggressione «sospetta» di cui è rimasto vittima uno dei collaboratori del Metropolita di Mosca, Juvenal. L'uccisione di padre Hegumen Lazar sarebbe opera d; rapinatori, ma c'è anche una pista politica: l'assassinio nel settembre scorso del pope Alexandr Menh, uno dei rappresentanti dell'ala progressista della Chiesa ortodossa. Lazar faceva parte della commissione che il Patriarcato di Mosca aveva formato per indagare sulI l'uccisione di Menh. [e. s.]
Persone citate: Gorbaciov, Landsbergis
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