E' aggredita di sera davanti al portone

E' aggredita di sera davanti al portone Donna in balia di un bruto alle Vallette E' aggredita di sera davanti al portone L'uomo armato di coltello è fuggito Due complici in auto lo attendevano Un maniaco ha tentato di violentare un'educatrice, A.C., 32 anni, l'altra notte, davanti al portone di casa alle Vallette. Lo sconosciuto l'ha minacciata con un coltello e costretta a subire atti di libidine, poi se n'è andato con un «grazie ciao», senza portare fino in fondo la violenza. La donna ha presentato denuncia ai carabineri della stazione delle Vallette: «Era alto un metro e 70, sui 25 anni, aveva un berretto di lana blu calato sulla fronte e indossava un giubotto verde scuro. Non aveva inflessioni dialettali e alternava momenti di rabbia a momenti di euforia, dava l'impressionee di essere un po' squilibrato». La descrizione fisica assomiglia a quella del bruto che la scorsa estate ha compiuto tre aggressioni a giovani donne: due che rientravano nella loro abitazione la sera, la terza di pomeriggio, ad una insegnante che si stava recando ad un consiglio di classe. Ma questa volta il maniaco è stato più brutale, ha minacciato con un coltello. Nelle precedenti tentate violenze era bastata la reazione delle vittime a farlo desistere. Per l'educatrice, invece, è stato un incubo che non dimenticherà facilmente. Ha raccontato ai carabinieri: «Ero stata a cena con amici, era l'una e mezzo passata. Mi sono resa conto che c'era qualcuno alle mie spalle, ho urlato, ma la via era deserta, nessuno si è affacciato alle finestre del condominio». Il maniaco tira fuori un coltello e riduce la vittima al silenzio, obbligandola ad inginocchiarsi: «Per colpa di tuo marito sono finito in galera», le sibila addosso. L'educatrice spera di essere stata scambiata per un'altra persona: «Non sono sposata, non ho la fede al dito». Lo sconosciuto pare convincersi. Ma subito dopo le guarda le gambe fasciate dalle calze nere che spuntano dalla minigonna: «Togliti le calze e gli slip». La donna implora ma il bruto le si getta addosso e le strappa le calze. L'educatrice cerca un'ultima disperata difesa. Il maniaco insiste, la obbliga a togliersi gli slip. Improvvisamente lascia la presa e si congeda: «Ciao, grazie», dice, allontanandosi verso una Uno bianca nella quale ci sono due persone a bordo. L'educatrice si infila di corsa nel portone.