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«Però sciare era più facile...» LA POLEMICA » L'ex campione sorride alla raccolta di 500 firme contro Focolari e C. «Però sciare era più facile...» Gros spiega che parlare in tv è un'altra cosa Non ci sono bufere a Sauze d'Oulx, né meteorologiche, né di altro tipo. Sulla Valle di Susa risplende un sole stupendo e Pierino Gros, che stasera festeggerà il Capodanno tranquillamente in famiglia con la moglie Mamie e i figli, è tranquillo come un pascià. L'ex campione di sci, chiamato in causa nella vicenda dei 500 tifosi trentini che hanno firmato un petizione per chiedere alla Rai di esonerare dalla Coppa del Mondo il telecronista Furio Focolari insieme con i suoi collaboratori Piero Gros e Ivana Vaccari, non si sente assolutamente in colpa e sotto accusa. «E' sempre spiacevole sapere dice - che qualcuno non è contento del tuo lavoro. Ma, onestamente, la cosa non mi preoccupa. Per mezzo migliaio di persone che la pensano in una certa maniera, ci sono almeno, se i dati dell'auditel sono esatti, altri tre milioni di spettatori ai quali le nostre trasmissioni vanno be¬ ne. Io non credo che i dirigenti della Rai, che hanno il polso della situazione, lascerebbero le cose come stanno se la protesta fosse generale. Io personalmente girando per il mondo ricevo molti complimenti. Sono tutti bugiardi o servili?» A parte la mini-contestazione popolare, però, la critica sinora è sempre stata molto negativa nei confronti delle teletrasmissioni sullo sci. «Non tocca a me difendere Focolari o la Vaccari. Mi pare che ci sia una forma di partito preso. Comunque i pareri non sempre sono stati concordi e sovente abbiamo anche letto note positive. Per quanto mi riguarda io non sono un giornalista televisivo professionista. Ho questo tipo di collaborazione che mi interessa e mi coinvolge da due anni. E' probabile che commetta ancora degli errori e faccio di tutto per evitarli. Gattai su Telemontecarlo è sicuramente bravissimo e vanta una notevole esperienza. Io cerco solo di dare un contributo tecnico. Il mio italiano non sempre è perfetto. Lo riconosco. Ma credo che valga quello di altri protagonisti dello sport che si esibiscono in tv. Sono convinto di non avere mai preso grosse cantonate». Era più difficile vincere sugli sci che interpretare questo nuovo ruolo pubblico? «Sono due cose diverse. Nello sport tutto mi risultava naturale. Mi pare che parlare e farsi vedere in tv sia molto più difficile. Anche perché lo sci è una questione di attimi. Tomba salta una porta e sparisce. Devi dare subito un giudizio, trovare l'errore. Eppoi questa gente che non è soddisfatta, cosa vuole? Fanno discorsi generici, non propongono alternative, non danno consigli. Troppo semplice, troppo facile. Io continuo, perché sento di non rubare nulla a nessuno». Cristiano Chiavegato