Borsa, delusa, aspetta la Befana di Zeni
Borsa, delusa, aspetta la Befana Borsa, delusa, aspetta la Befana Il governo rinviagli incentivi e gela Piazza Affari MILANO. Niente da fare. Il 1992 non porta bene per la Borsa italiana: avrebbe potuto finire in gloria con il varo del piano di incentivi promesso dal governo e zac, all'ultimo minuto, il tanto atteso decreto proBorsa è stato rinviato, non si sa bene a quando. «Se ne riparlerà al prossimo Consiglio dei ministri», ha subito precisato Amato stoppando sul nascere qualsiasi dietrologia. Se ne riparlerà lunedì 4 gennaio, forse. O forse più avanti. Ma intanto, se c'era bisogno di una dimostrazione di quanto sia difficile il parto di misure a favore del mercato azionario in Italia, la dimostrazione si è avuta. E a poco servono, per risollevare l'umore degli uomini della Borsa, le rassicurazioni del governo. Nessun ripensamento: «C'erano dei problemi tecnici che Goria ha evidenziato e non si è potuti arrivare a una decisione», ha spiegato il ministro Fontana. Insomma, i provvedimenti per la Borsa saranno discussi e varati al più presto e i fondi pensione potrebbero anche arrivare con i regali della Befana. Ma la doccia fredda, inutile negarlo, c'è stata. E così, il 1992 si chiude con le parole chiarissime di Enzo Berlanda, presidente della Consob: «Un anno da dimenticare visto che l'indice dei prezzi ha perso più degli altri Paesi e il volume delle negoziazioni è stato scarso». In numeri, finora, la perdita borsi¬ stica nel '92 è stata del 10,6%. Per la ripresa si aspetta il 1993. Berlanda, pronto a archiviare senza rimpianti l'anno che si chiude, tutto sommato è ottimista sul '93. Se, dice, le misure annunciate dal governo verranno confermate al più presto, tutto il mercato ne trarrà vantaggio. «Sono provvedimenti positivi, attesi da anni come le agevolazioni fiscali, così come attesi da anni erano i provvedimenti relativi ai fondi pensione e all'istituzione dei conti di risparmio previdenziali», spiega. In più, per il presidente della Consob, nel provvedimento c'è un punto molto importante per la commissione: «L'autonomia finanziaria che viene attribuita alla Consob così come avviene in altri Paesi e come avviene da tempo in Italia per Isvap e Banca d'Italia». Tutti a sperare nel '93. Ma intanto come reagiranno di fronte all'ennesimo rinvio delle misure pro-Borsa gli uomini di piazza Affari? «La Borsa reagirà male, contavamo molto su questi provvedimenti», anticipa l'agente di cambio Paolo Borroni che aggiunge: «Mi chiedo come mai il governo abbia deciso di annunciare queste misure per poi rinviare tutto». E pensare che due giorni fa, mentre il parterre salutava con un +2,5% le anticipazioni su sgravi fiscali e incentivi, lo stesso Borroni non aveva avuto un attimo di esitazione: «Mi sembra di sognare», aveva detto. Seguito a ruota, nell'entusiasmo, da Ettore Fumagalli («Era ora, si è capito che un Paese moderno ha bisogno di un mercato azionario efficiente») e da Leonida Gaudenzi: «Finalmente un progetto organico che getta una luce di speranza sul 1993 che ha tutti i numeri, in Borsa, per essere migliore del '92». E adesso, marcia indietro? Chissà: già ieri a frenare gli entusiasmi per sgravi fiscali e incentivi c'era stata la delusione per i mancati adeguamenti delle tariffe telefoniche che hanno fatto franare (-4,2%) la Sip. Oggi si vedrà se conterà di più l'ennesimo rinvio o l'ultima sulle privatizzazioni: la vendita della parte industriale della Sme e la quotazione di Snam e Agip. Armando Zeni
Persone citate: Berlanda, Borroni, Enzo Berlanda, Ettore Fumagalli, Fontana, Goria, Leonida Gaudenzi, Paolo Borroni
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