L'Eni cederà pezzi di Agip e Snam di Roberto Ippolito

L'Eni cederà pezzi di Agip e Snam Ma le privatizzazioni marciano a singhiozzo. Misteri sul piano varato ieri L'Eni cederà pezzi di Agip e Snam E il Tesoro venderà la Comit solo dopo il Credit ROMA.Ultime offerte. Si vendono anche quote dell'Agip e della Snam. A fatica, a piccoli passi il governo va avanti. Anche se tra mille misteri e con contenuti non precisati, il piano per le privatizzazioni è stato approvato ieri dal consiglio dei ministri dopo il parere favorevole del parlamento. Non mancano tuttavia gli intoppi, come dimostra il mancato varo del disegno di legge con le agevolazioni per gli investimenti in borsa. Niente di strano però per il presidente del consiglio, il socialista Giuliano Amato: alcuni ministri hanno avuto poco tempo per studiare il progetto, le camere sono chiuse fino al 10 gennaio e non cambia nulla se il testo è pronto la prossima seduta. Resta il fatto che il provvedimento, atteso ieri, è rimasto nel cassetto. Ma la complessa macchina delle privatizzazioni comunque cammina. Dopo il consiglio dei ministri, il Cipe, il comitato interministeriale per la politica economica, ha messo a punto le procedure per le cessioni. In particolare si è stabilito che le privatizzazioni sono effettuabili con tre meccanismi diversi fra loro. Al primo posto c'è l'offerta pubblica di vendita (con il prezzo fisso o l'asta). Poi c'è l'asta pubblica con la possibile preselezione dei partecipanti e l'eventuale formazione di un nocciolo duro (cioè un nucleo di azionisti che si dividano un pacchetto consistente per ottenere la gestione). Infine c'è anche la trattativa privata. Benché siano già state fissate le procedure, resta il dubbio sui tempi. Lo stesso Amato nota «una certa impaziente incredulità» sulla rapidità delle vendite. Ma avverte: «Non è come portare un comodino che non serve più a Porta Portese. Si decide che domenica prossima si vende e domenica si vende». Paradossalmente è il testo del piano il vero enigma dell'infinita giornata di ieri (i ministri sono stati riuniti dodici ore). Le versioni disponibili divaricano tutte. Amato ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che il piano è approvato e che il ministro del Tesoro Piero Barucci, vicino alla de, deve ritoccarlo in base alle indicazioni del parlamento. In effetti la delibera del governo dà mandato a Barucci «di adeguarne i contenuti». Ma il ministro delle Poste, il socialdemocratico Maurizio Pagani; ha svelato che il pianò è «stato molto rimaneggiato». Al contrario il portavoce del Tesoro ha assicurato che il documento «è stato rafforzato». Le due ultime opposte ricostruzioni concordano solo su un punto: il piano è stato toccato. Del resto da giorni Barucci ha lavorato alla riscrittura. Perché allora Amato e la delibera annunciano che il testo va ancora modificato? Perché è stato approvato un documento da cambiare? Sono circolate voci di pesanti contrasti. Non è chiaro cosa sia successo. Barucci si è precipitato all'aeroporto diretto nei paesi arabi senza fare commenti. L'eterno rivale, il collega dell'Industria, il de Giuseppe Guarino, è apparso soddisfatto. Fra i punti irrisolti, secondo il Tesoro, figura l'individuazione del gestore delle privatizzazioni. Per Amato non è un problema: il compito sarà assegnato, come chiesto dal parlamento, ai ministri del Tesoro, dell'Industria e del Bilancio (il socialista Franco Reviglio). In ogni caso la delibera del consiglio dei ministri attua già alcuni adempimenti. CREDITO ITALIANO. Sì alla vendita dell'intera quota Iri. solo NUOVO PIGNONE. L'Eni deve cedere tutte le azioni. COMIT, Privatizzazione dopo il Credit SME. L'ìri rinuncia alla parte industriale e agevola la creazione di un nucleo duro per ristorazione e supermercati. DIA. In borsa nel '93 dopo lo scorporo delle funzioni pubbliche. AGIP E SNAM. Per collocare in borsa queste e eventualmente altre società l'Eni presenterà entro marzo un programma. Il ministro della Sanità, il liberale Francesco De Lorenzo, sollecitava l'immediata quotazione. Barucci e Guarino si sono opposti, Amato si è rimesso all'Eni. ILVA E IRITECNA. A giugno piani di risanamento deil'Iri con cessioni e per la prima la possibile perdita del controllo. CHIMICA. Guarino deve predisporre un piano di settore. TARIFFE. Previsto un programma di riordino. OCCUPAZIONE. Fondi di Iri e Eni alimentati anche dal ricavato delle vendite. INDUSTRIA. Guarino (sempre critico per la prevalenza degli aspetti finanziari nel piano delle privatizzazioni) preparerà per febbraio un documento sul rilancio del sistema produttivo. Roberto Ippolito TRE ENTI IN VENDITA. I ministri Barucci (Tesoro) e Guarino (Industria). Sulle cessioni dovranno decidere assieme

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