Segregate in casa, padre e madre ad Acapulco di Franco Pantarelli
Segregate in casa, padre e madre ad Acapulco USA La polizia le ha scoperte quando è intervenuta per un principio di incendio: genitori in manette Segregate in casa, padre e madre ad Acapulco Bimbe abbandonate come nel film «Mamma, ho perso l'aereo» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Credevo che queste cose succedessero solo nei film», dice sbigottito il procuratore, riferendosi naturalmente a «Home alone», solo a casa, che in Italia è circolato con il titolo «Mamma, ho perso l'aereo». In questo caso a perdere l'aereo sono state due bambine di un sobborgo medio-alto di Chicago: Nicole di nove anni e Dianna di quattro. Ma lo hanno perso intenzionalmente, o meglio per decisione dei loro genitori, David Schoos, ingegnere elettronico, e sua moglie Sharon. Loro avevano deciso di passare il Natale ad Acapulco. In questi giorni gelati, la famosa località turistica messicana, inondata dal sole tropicale, doveva apparirgli più di sogno che mai e volevano che questa fosse una vacanza tutta speciale. Come godersela senza avere fra i piedi le bambine? La soluzione viene trovata in un foglietto di carta. Sharon vi scrive degli appunti molto precisi: a che ora andare a dormire, quando fare il bagno, come limitare il consumo di dolci durante il Natale, quanta televisione guardare, eccetera. Consegna il foglietto alle bambine, le esorta a rispettare alla lettera le istruzioni scritte e... «ci vediamo fra nove giorni». Ieri lei e il marito sono tornati, abbronzati e soddisfatti, ma ad aspettarli all'aeroporto c'erano nell'ordine: il procuratore con in mano la notifica dell'ac cusa di abbandono di minore e la dichiarazione di arresto; i poliziotti che immediatamente dopo hanno provveduto ad ammanettarli; una piccola folla di cronisti e di operatori televisivi che volevano conoscere «le loro impressioni», e una folla un po' più grande di comuni cittadini che non avevano voluto privarsi del gusto di gridare loro «Svergognati!». Portati subito dal giudice, sono stati rimessi in libertà dopo il pagamento di 50 mila dollari di cauzione. Oggi dovrebbe essere deciso il loro destino. Nel frattempo, infatti, era successo di tutto. Dopo la loro partenza le bambine avevano, sì, rispettato la consegna di fare il bagno, ma nel riempire la vasca di acqua calda avevano lasciato che troppo vapore salisse verso il soffitto e l'allarme antincendio si era messo a suonare. Terrorizzate, Nicole e Dianna erano scappate dalla casa gridando. Erano senza scarpe e scarsamente vestite. Un vicino le aveva sentite, le aveva portate in casa sua, le aveva coperte alla meglio, e quando alla domanda «Dove sono il babbo e la mamma?» si era sentito rispondere «In Messico», aveva chiamato la polizia. Così, mentre David e Sharon si godevano ignari il sole di Acapulco, il sob¬ borgo di Chicago veniva scosso dallo «scandalo» di due bambine così piccole abbandonate a se stesse e la giustizia aveva cominciato a fare il suo corso. Era stata rintracciata la nonna delle bambine, la madre di David, che del tutto sconvolta («David e Sharon sono degli ottimi genitori, sapevo che dovevano andare in Messico ma ero convinta che portassero Nicole e Dianna con loro») aveva subito accettato che le venissero affidate. Ma il giudice, intanto, le aveva anche messe formalmente sotto la custodia dell'autorità pubblica, in modo che al loro ritorno gli snaturati genitori non potessero riaverle automaticamente. Erano anche apparse alla tv («Sì, mi sono sentita molto sola - aveva detto Nicole - e mi sono spesso chiesta che cosa stessero facendo»). Prendevano il sole e si divertivano. Franco Pantarelli
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