L'ANNO CHE VERRÀ' di Lietta Tornabuoni

L'ANNO CHE VERRÀ' L'ANNO CHE VERRÀ' ANCHE all'ultimo giorno arrivano altre tasse, altre ingiunzioni: «L'anno vecchio è finito ormai / ma qualcosa ancora qui non va», cantava Lucio Dalla. Dicono che in Italia il 1992 sia stato un anno di svolta, imprevisto e impensabile, l'anno di ogni novità: dal 1992 tutto è cambiato, dicono, e nulla potrà più essere come prima. Ma i segni positivi di novità coincidono spesso con segni di senilità morbosa: e ci lasciano, al termine di quest'anno diverso, nella palude del dubbio, dell'incertezza. Certo, i segni di novità presunta sono stati tanti. Il 5 aprile gli elettori hanno espresso con chiarezza inequivocabile il rifiuto del sistema partitico al potere. Una formazione politica nuova, la Lega, ha acquisito consistenza e forza dal voto di protesta. I partiti tradizionali hanno subito nell'opinione pubblica una radicale de-le gittimazione. I due leader classici, l'astuto Andreotti e il vigoroso Craxi, sino a ieri emblemi di ege monia inattaccabile e di glamour alternativo, hanno avuto un'eclissi repentina. E' caduta di colpo l'intangibilità dei potenti: decine decine di amministratori e politici sono finiti in prigione o sotto in chiesta, accusati d'aver depredato lo Stato, ricattato gli imprenditori e derubato i cittadini per arricchire i propri partiti o per fare perso nalmente una bella vita. All'improvviso è diventata ufficiale la si tuazione economica dei Paese < degli italiani: nel 1991 eravamo benestanti in una delle prime potenze industriali occidentali; ne 1992 ci siamo ritrovati disoccupati, impoveriti, schiacciati dalle tasse in un'economia di guerra, gravati ciascuno di 73 milioni di debi to pubblico, allineati come a Mo sca nelle code dell'assurdità buro ciatica (in fila durante ore per denunciare una zanna d'elefante, conoscere la classificazione d'un appartamento, comprare una Lietta Tornabuoni CONTINUA A PAG. 2 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Andreotti, Craxi, Lucio Dalla

Luoghi citati: Italia