«Carlo re anche se divorzia»

«Carlo re anche se divorzia» Elisabetta vuole modificare la legge sui matrimoni a corte «Carlo re anche se divorzia» // progetto illustrato al primo ministro, che ha garantito Usuo appoggio Rimarrebbe un solo impedimento: la conversione di Diana al cattolicesimo LONDRA. La successione alla Corona sarà il tema dell'anno nuovo, per gli inglesi, dopo le vicende che hanno contrassegnato il '92, anno nero della monarchia britannica. I segnali giungono abbondanti anche in questo scorcio di festività, in cui non passa giorno che i giornali a grande tiratura non dedichino ampio spazio alla domanda su chi sarà, in futuro, a sedere sul trono, se il principe ereditario in linea di successione, Carlo, oppure il figlio primogenito del principe e della principessa Diana, William, che potrebbe, in caso di impedimento del padre, aspirare legittimamente a diventare re. Secondo il Daily Express, che ieri è tornato sull'argomento, la regina avrebbe elaborato una strategia per permettere a Carlo, se divorzierà dalla principessa Diana, di risposarsi in chiesa e facilitargli quindi l'ascesa al trono. Elisabetta - scrive il «Daily Express» - avrebbe intenzione di chiedere a! Parlamento, attraverso il governo di John Major, di modificare una vecchia legge sui matrimoni reali che vieta all'arcivescovo di Canterbury di rilasciare una «licenza matrimoniale» ai membri della casa reale divorziati. La principessa Anna, recentemente risposatasi, ha potuto farlo solo nella chiesa scozzese, più liberale di quella anglicana. Un portavoce di Buckingham Palace ha seccamente smentito la notizia aggiungendo: «Poiché comunque il principe c la prin- cipessa del Galles hanno detto di non aver intenzione di divorziare, la questione non si pone». Secondo il Daily Express, invece, il tema sarebbe stato affrontato nell'incontro di settembre a Balmoral tra la regina e John Major, che avrebbe espresso il suo appoggio all'idea. La modifica della legge, che risale al 1772, permetterebbe a Carlo non solo di diventare re ma anche governatore supremo della chiesa anglicana, come lo sono stati tutti i sovrani britannici anglicani a partire da Enrico Vili. La modifica farebbe parte di un pacchetto di riforme sulla monarchia che prevede per la regina il pagamento delle tasse sul reddito e una riduzione del numero dei reali che beneficiano di appannaggi statali. Un'altra legge fondamentale che regola i matrimoni reali è quella del 1701, secondo cui qualsiasi membro della famiglia reale che si converte al cattolicesimo o sposa una persona cattolica automaticamente viene esclusa dalla successione al trono. Secondo il Daily Express la regina Elisabetta e John Major avrebbero convenuto nel loro incontro a Balmoral che an| che questa legge è «discutibile» ai tempi attuali, perché praticamente interferisce sulle scelte matrimoniali dei reali, ma non si sa che conclusioni ne hanno tratto. Le recenti affermazioni della stampa, secondo cui la principessa Diana avrebbe intenzione di convertirsi al cattolicesimo, sono state accolte a Londra con scetticismo o comunque molta cautela. Persone vicine alla principessa hanno respinto la «rivelazione» dichiarando di non esserne al corrente. Il «Daily Star» afferma che Diana era attesa alla cattedrale cattolica di Northampton, l'altro ieri, per assistere ad un'esecuzione di inni di Natale ma all'ultimo momento avrebbe cancellato la visita. I giornali londinesi riferiscono infine che lord Linley, 31 anni, figlio della principessa Margaret, starebbe per sposare Serena Stanhope, 22 anni, bellissima e ricchissima nipote di lord Petersham. 1 due si frequentano da un anno circa. [r. cri.] La regina Elisabetta

Persone citate: Carlo Re, Elisabetta, Enrico Vili, John Major, Linley, Serena Stanhope

Luoghi citati: Balmoral, Galles, Londra