Tra cechi e slovacchi il brìndisi dell'addio
Tra cechi e slovacchi il brìndisi dell'addio Mesto saluto tra i due premier in tv Tra cechi e slovacchi il brìndisi dell'addio Klaus e Meciar d'accordo su un punto «Riuniti un giorno con tutta l'Europa» PRAGA. E' stato un brindisi augurale e malinconico al tempo stesso quello del premier ceco Vaclav Klaus e del leader slovacco Vladimir Meciar al futuro delle due Repubbliche che dal 10 gennaio prenderanno il posto della Cecoslovacchia. Una separazione consensuale che pone fine a 74 anni di Stato unitario, lascia qualche rimpianto e presenta non poche incognite. «Sono convinto che non ci fosse altra soluzione. Ora dobbiamo lottare per il nostro posto al sole e non sarà facile», ha affermato Klaus durante il dibattito televisivo con Meciar. Dal canto suo, il primo ministro slovacco ha ammesso che il suo Paese avrà maggiori difficoltà economiche. Al momento del brindisi sul volto e nelle parole dei due leader c'era ben poca gioia. Ma mentre Klaus ha manifestato chiaramente la sua tristezza, Meciar ha ricordato che l'Europa sta cambiando e che gli interessi slovacchi non sarebbero stati rappresentati adeguatamente dalla federazione. Klaus e Meciar si sono comunque trovati d'accordo sul fatto che la riunificazione fra cechi e slovacchi potrà tornare a realizzarsi un giorno solo nel quadro del prò cesso di unificazione dell'Europa. Le due parti hanno tracciato in sei mesi di laboriose trattative una rete di trattati bilaterali. Frontiere: il confine tra la Boemia e la Slovacchia crea trascurabili incertezze perché è storicamente e geograficamente molto chiaro. E' lungo 220 km e corre da Sud a Nord lungo il fiume Morava. Vi sarà libera circolazione di persone e merci. Passaporti: per tutta una prima fase continueranno a valere i passaporti cecoslovacchi, sui quali dal 1969 viene menzionata la nazionalità ceca o slovacca. Cittadinanza: sarà determinata dalla residenza. Dal 1° gennaio i cittadini slovacchi potranno ottenere la cittadinanza ceca, purché risiedano in Boemia o in Moravia da almeno due anni. Moneta: in una prima fase ci sarà un'unione monetaria e sarà conservata una moneta unica (l'attuale corona cecoslovacca). Tuttavia è opinione diffusa che tale unione monetaria durerà pochissimo, perché la Slovacchia, meno efficiente economicamente e più orientata all'assistenzialismo, presto dovrà emettere una sua moneta e svalutarla rispetto alla corona ceca, anche perché troverà vantaggioso avere una moneta più debole per favorire le esportazioni. Ministeri: a partire dal 10 gennaio rimarranno disoccupati ben 130 mila impiegati e funzionari dei ministeri e degli organismi federali. Solo circa una metà di essi saranno assorbiti dagli organismi e ministeri cechi o slovacchi. Gli altri resteranno disoccupati con una liquidazione di soli due mesi di stipendio ed un sussidio di disoccupazione (di circa 110 mila lire mensili). Proprietà federali: gli immobili appartenenti alla Federazione sono stati divisi con il criterio territoriale (a ciascuno quello che c'è sul proprio territorio). Per i beni divisibili è stato adottato il rapporto 2 a 1 a favore dei cechi, rapporto che rispecchia quello tra i rispettivi abitanti: 10,4 milioni in Boemia e Moravia, 5,3 in Slovacchia. Forze armate: gli edifici e le infrastrutture seguono anch'esse il criterio territoriale, mentre gli armamenti, le strumentazioni e i veicoli quello del 2 a 1, salvo gli aerei militari che vengono divisi paritariamente. lAgi-Ansa]
Persone citate: Meciar, Moravia, Vaclav Klaus, Vladimir Meciar
Luoghi citati: Cecoslovacchia, Europa, Praga, Slovacchia
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