Quel taglio delle ali per l'onorevole in volo di Filippo Ceccarelli

Quel taglio delle ali per l'onorevole in volo r IL PALAZZO 1 Quel taglio delle ali per l'onorevole in volo OLARE, oh oh! Mangiare, no no no no! Che il certame culinario su per la montagna, a Roio del Sangro, 1700 metri, sarebbe «certamente finito in assaggi» e lui, Remo Gaspari, pur essendo arrivato lassù con l'elicottero dei pompieri, alla linea ci tiene. L'ex ministro l'ha spiegato con la consueta, imperturbabile serietà ai,colleglli della giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio che proprio di quei voli volevano sapere. Molto meno degli assaggini. E tuttavia il particolare gastronomico, con l'astuta deviazione semantica e di interesse - dallo spreco di carburante al panzerotto di montagna, fino alla rassicurante dieta di zio Remo -, non è solo la conferma di una sorprendente coazione a ripetere. Subito la memoria corre al viaggio aereo di 150 dirigenti ministeriali e famigliole a Stoccolma (1991), alle inevitabili critiche e soprattutto a Gaspari, il ministro accompagnatore, che vi fece fronte con uno straordinario «e poi in Svezia si mangia pure male!». E tuttavia il dettaglio della sagra culinaria, con annesso diniego gaspariano, sembra il momento più alto di una*plu'ginerale §v? ventura in elicottero, o in aereo, comuPQW&jper aria. Sarà il vento che è cambiato, una maggiore coscienza di ciò che è davvero moderno e magari un po' anche l'incarognirsi, a 360 gradi, della vena antipartitocratica, fatto sta che si sente in giro una gran voglia di mozzare le ali al potere. Che in fondo, come ha confessato una volta De Michelis, a questo si riduceva: rapidità di movimento. Ecco, ora non gli si perdonano più né passaggi né viaggi, è invidiata fino all'odio la facilità di spostamento, guardata male la copiosità d'accompagnamento, detestata la comoda velocità dei politici. Quella stessa clje aveva finito per renderli, nell'immaginazione, creature leggerissime, volatili, e che invece adesso che non puzzano più di treno li appesantisce, forse più del dovuto. Andatura da film comico muto, comunque, per i sorvolatori d'Abruzzo: con Gaspari - avrebbe messo in essere, secondo i giudici, «una condotta di appropriazione dell'aeromobile», accipicchia - che a quel punto tira in ballo altri elicotteristi, d'altri partiti. A caso, la socialista Elena Marinucci che però replica di essere stata indotta in tentazione proprio da zio Remo: «Mi ha detto: "Venga a vedere la bellezza del Sangro dal mio mezzo..."», (che invece risponde al capo dei locali pompieri Silvano Colatigli, pure lui sotto accusa in questa sequenza alla Ridolini). Mentre sotto forma di sentenza della Corte dei conti, dopo calcoli, perizie e con lire 441.455.468 da restituire all'erario è punita (pr- ora, dato che ci sarà un appello) la voglia di volare drun altro ex ministro, Claudio Signorile. Quand'era ai Trasporti, -preferiMa viaggiare, cambiare cielo, scrutare nuovi orizzonti con la società privata «Aeroleasing», del suo amico Eugenio Buontempo. Sfrecciavano i jet, turbinavano gli elicotteri negli anni d'oro. La carovana craxiana in Cina; Andreotti a bordo di Ciarrapico, come presidente della Fondazione Fiuggi; il tempestoso trasbordo del non ancora onorevole Lusetti per presentare all'ultimo momento la candidatura ad Avellino; il ministro Lattanzio (Protezione civile) che sorvolava le nozze del figliolo di Gava. E magari, una volta a terra, si domandavano pure se il mondo s'era rimpicciolito o se invece erano loro ad essere diventati più grandi. Filippo Ceccarelli elli j

Luoghi citati: Abruzzo, Avellino, Cina, Roio Del Sangro, Stoccolma, Svezia