L'ultimo dei Mohicani

L'ultimo dei Mohicani L'ultimo dei Mohicani Michael Mann e la «Frontiera» un sogno d'amore e d'avventura SEBBENE James Fenimore Cooper (1789-1851) abbia trascorso la maggior parte della vita a scrivere romanzi alla Walter Scott, la sua fama è legata ai cinque tomi della saga «Leatherstocking Tales» dedicati all'epica della Frontiera. In questi libri Cooper ha disegnato nello scenario di una natura incontaminata il primo ritratto di famiglia dei neonati Stati Uniti d'America; e nelle sue pagine gli americani continuano a ritrovare, al di là dello stile ormai fuori moda, la rappresentazione genuina di loro stessi e dei loro primi anni di storia. Ispirato al personaggio vero di Daniel Boone, il protagonista del ciclo è, con diversi soprannomi, il cacciatore bianco Natty Bumppo, prototipo di tanti eroi solitari del western cinematografico. In «L'ultimo dei Mohicani» si chiama Hawkeye e, pur essendo un individualista, finisce coinvolto in una sanguinosa guerra che non lo riguarda. Siamo nel 1757 e in quello che diventerà lo Stato di New York francesi e inglesi si combattono giovandosi dell'alleanza di contrapposte tribù indiane. Nel film, in parte diverso dal romanzo, Hawkeye strappa dalle grinfie dell'urone Magua l'intrepida Cora, figlia del comandante britannico di Fort Henry, e se ne innamora scortandola dal padre in tempo per assistere alla resa del distaccamento (9 agosto) e alla strage che gli Uroni fanno dei sopravvissuti sotto gli occhi dei francesi. Ne segue una lotta all'ultimo respiro con il perfido Magua in cui perde la vita Uncas, fratellastro di sangue di Hawkeye, lasciando solo a piangerlo il padre Chingachgook, l'ultimo dei Mohicani. Spettatore estasiato a quattro anni dell'edizione del./36 con Randolph Scott (sono numerose, almeno cinque, le versioni precedenti del capolavoro di Cooper), il regista Michael Mann ha rivisitato le fantasie infantili. Nella sua visione «L'ultimo dei Mohicani» è un'avventura romantica e violenta, magnificamente fotografata da un Dante Spinotti pronto per la «nomination» e forse un po' subissata dall'altisonante colonna musicale. Interprete di Hawkeye, un personaggio che parla poco ma sa sempre al pari degli eroi antichi quando e come agire, Daniel Day Lewis spicca con il suo carisma e la sua fisicità in una compagnia d'attori tutti di prim'ordine. [a. le.] L'ULTIMO DEI MOHICANI di Michael Mann con Daniel Day Lewis . Madeleine Stowe Usa, 1992. Genere avventuroso. Cinema Ideal di Torino. Corso di Milano Capranlca, Cola di Rienzo Madison 1, Maestoso 1 Unlversal di Roma. Daniel Day Lewis è «L'ultimo dei Mohicani» nel film-avventura romantico e violento di Michael Mann

Luoghi citati: New York, Roma, Stati Uniti D'america, Torino