Sono i maghi i Freud della borghesia di Alberto Bevilacqua

Sono i maghi i Freud della borghesia Dopo ileaso di Pistoia: cresce il ricorso alle fattucchiere, per Quinzio «è la Caporetto della religione» Sono i maghi i Freud della borghesia arto Fo: un amuleto più rassicurante dell'analista DIBATTITO IL TARGET CM ERA una volta il sacer* dote. C'erano l'altro ieri lo psicologo e l'analista. Adesso i nuovi eroi sono maghi e fattucchiere, pozioni magiche e amuleti alleati della borghesia per vincere paure e angosce del futuro, per riempire quel bisogno di irrazionalità che da sempre accompagna il cammino dell'uomo. Cronaca dell'altro ieri. Pistoia, tranquilla casa della periferia. Rito magico (e ossido di carbonio), con strega doc e tre insospettabili clienti. E due morti. Dibattito e analisi di oggi. Prima pagina dell'Avvenire, quotidiano cattolico. Scende in campo un sociologo, Massimo Introvigne, che osserva: «Oggi i principali clienti della strega non sono i contadini, ma gli operatori di computer, gli imprenditori, perfino i medici e gli avvocati». Aggiunge: «Se la religione era per Marx l'oppio del popolo, la magia è sempre più spesso in Italia l'oppio di una borghesia che si crede moderna e non più credula solo perché, rispetto alla religione, è diventata miscredente». Il dibattito è aperto' e Dario Fo si lascia coinvolgere con piacere su di un tema che ha affascinato la sua penna di scrittore e la sua voce di attore. Ricorda: «Ho scritto un pezzo teatrale vent'anni fa. Era un'intervista immaginaria ad una strega vera. Mi raccontò di avere come clienti operatori di borsa, avvocati, perfino un vescovo e un bel gruppo di sacerdoti. Nessuno stupore, dunque: il mago è il nuovo confessore, il nuovo analista di legioni di liberi professionisti e di donne con la pelliccia. Diciamo la verità: lo psicanalista ha stufato tutti, è un continuo rimandare, un continuo riavvolgere un nodo che si vuole sciogliere. Invece il mago dà una risposta pronta, immediata, sicura: da lui saprai che la fidanzata ritornerà, l'amante non ti lascerà, che vincerai in borsa». In borsa? Dario Fo risponde: «Ormai i maghi sono diventati gli "gnomi" di Piazza Affari, sono loro che consigliano fior di esperti se vendere o comprare azioni, se il marco crescersi. Cecilia Gatto-Trocchi, docente di Antropologia culturale all'Università di Pei-ugia concorda con questa ipotesi e si spinge più in là: «Il ricorso alla stregoneria è un fatto trasversale, che contagia e seduce tutte le categorie sociali. Anche la borghe- sia, ma non solo. Maghi, fattucchiere, astrologi sono i consiglieri di capi di Stato e di impiegati, di finanzieri e semplici casalinghe. Riempiono i vuoti causati dalla paura, solo una risposta sicura all'uomo e alla donna che si sentono soli. Una volta si andava dal sacerdote per chiedere aiuto. Ma il sacer¬ dote prendeva tempo, diceva di avere pazienza. Il mago ti dice invece che cosa accadrà. E soprattutto che cosa vuoi che accada». Nuova religione, dunque. Religione per chi ha abbandonato quella tradizionale; religione laica per la borghesia. Sergio Quinzio, biblista, non ha paura di confessare, concordando con l'analisi di «Avvenire», che tutto questo è un segno di crisi della Chiesa: «L'uomo contemporaneo - dice - ha ucciso Dio. Ma cerca dei sostituti. La religione è in crisi: per capirlo basta andare in chiesa la domenica. Ma è in crisi anche la società, è in crisi una certa borghesia. Che ha paura del quotidiano, che ha paura del domani. Ecco il ricorso di massa a chi, magari con poche lue, è pronto a risolvere queste tensioni, a cancellare queste angosce. Che il fenomeno sia diffuso e spaventi la Chiesa lo si può intuire anche dal Nuovo Catechismo, dove si bolla come peccato il ricorso ad amuleti ed astrologi». Dalla parte della magia sta invece Alberto Bevilacqua, scrittore. «Ma - precisa - della magia seria, dello spiritismo. Purtroppo in giro ci sono molti, troppi ciarlatani. E c'è un giro miliardario attorno a questi personaggi. La borghesia? Si è sempre affidata a questi strumenti, non lo scopriamo certo oggi». Luciano Gallino, sociologo, entra nel dibattito con questa riflessione: «Certo può stupire che uomini abituati a convivere ogni giorno con la razionalità, a lavorare a contatto con la scienza, la tecnologia, la finanza si lascino sedurre da streghe e maghi. Ma è un fenomeno comprensibile. Innanzitutto perché l'irrazionalità ha sempre camminato in parallelo con la ragione. Anzi: di fronte a un massiccio uso del cervello, la parte irrazionale rivendica i suoi diritti». Magari voltando le spalle alla religione e rifugiandosi nell'antro di una strega. Luigi Stigliano Secondo Bevilacqua lo spiritismo è una scienza seria inquinata da business e troppi cialtroni A sinistra l'attore Dario Fo. Di fianco lo scrittore Alberto Bevilacqua

Luoghi citati: Caporetto, Italia, Pistoia