Superprocura
Superprocura Superprocura Scelti i vice Via a gennaio ROMA. La Direzione nazionale antimafia potrà entrare nella fase operativa sin dall'inizio di gennaio, dopo che al superprocuratore Bruno Siclari si saranno «presentati» i suoi venti sostituti scelti ieri dal plenum del Consiglio superiore della magistratura. Quella della composizione dello «staff» di Siclari è stata una decisione «sofferta», come gli stessi consiglieri di palazzo dei Marescialli l'hanno definita. La riunione straordinaria del plenum, conclusasi nella nottata di martedì, era stata preceduta dalla lettera che Siclari aveva inviato ai componenti della competente commissione del Csm per contestare alcune scelte da loro fatte. In particolare il superprocuratore, che nella selezione dei suoi sostituti ha un potere d'intervento non vincolante per il Csm, aveva osservato che buona parte dei magistrati entrati a far parte della rosa di venti nomi non aveva grande esperienza in inchieste di mafia, camorra e 'ndrangheta. Siclari aveva rilevato che molti dei sostituti indicati erano di Roma mentre pochi erano quelli provenienti da zone dove agisce la criminalità organizzata, come Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Il capo della Dna aveva poi espresso «perplessità» sul nome di Alberto Maritati perché privo di esperienza come magistrato requirente e aveva chiesto di inserire nel suo «staff» i magistrati Giusto Sciacchitano, Cataldo Motta e Roberto Alfonso. Alcune delle perplessità manifestate da Siclari sono state condivise, durante il plenum, dai consiglieri di «Magistratura democratica» e di «Movimenti riuniti». Questi ultimi avevano presentato un corposo emendamento (28 pagine) in cui spiegavano le ragioni per le quali non tutte le scelte fatte dalla commissione potevano considerarsi «adeguate». La principale obiezione riguardava la scarsa esperienza in «cose di mafia» di molti candidati. «E' accaduto - si legge nell'emendamento presentato da Alfonso Amatucci, Nino Condorelli e Luigi Fenizia - che la commissione ha proposto magistrati dichiaratamente privi di significative esperienze in materia di criminalità mafiosa, o in fatti di sequestri di persone per estorsione». Le perplessità di Siclari e dei consiglieri sono rimaste inascoltate. L'unica richiesta accolta è stata quella di inserire nella rosa dei nomi Roberto Alfonso di Siracusa. [Ansa]
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