Belgrado: sarà peggio per voi

Belgrado: sarà peggio per voi Belgrado: sarà peggio per voi «Se attaccate, colpiremo i caschi blu» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO La notizia che la base Nato di Aviano sta per accogliere tremila soldati americani eche i cacciabombardieri F-16 sono pronti a intervenire, seppure successivamente smentita, ha scosso la capitale jugoslava, relegando in secondo piano la vittoria alle elezioni presidenziali di Slobodan Milosevic. La risposta di Belgrado non si è fatta attendere. Il capo di Stato maggiore dell'armata federale, generale Zivota Panie, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Borba in cui annuncia che le forze armate jugoslave sono già da tempo pronte a rispondere con tutti i mezzi militari di cui dispongono a un'eventuale aggressione straniera. «Lo scopo principale di una simile azione sarebbe la distruzione biologica del popolo serbo, ovunque esso si trovi, e il tutto sotto il patrocinio delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda le azioni dell'esercito jugoslavo al di fuori dal territorio della federazione serbo-montenegrina le decisione verranno prese dal presidente Dobrica Co- sic, che è il suo comandante supremo. Personalmente però ritengo che l'esercito jugoslavo non può stare a guardare se fosse minacciata la sopravvivenza biologica dei serbi in Bosnia». A dar man forte al generale Panie è arrivato Radovan Karadzic, il leader dei serbi della Bosnia che ha convocato una conferenza stampa a Belgrado per avvertire che nel caso di un intervento militare in Bosnia i caschi blu dislocati in quella Repubblica verranno considerati esercito nemico. Ma non è tutto qui: Karadzic ha invitato la comunità internazionale ad aprire un processo contro il segretario di Stato americano Lawrence Eagleburger, il suo predecessore James Baker, l'ex ministro degli Esteri tedesco Hans Dietrich Genscher e quello austriaco Alois Mock, che egli ritiene criminali di guerra nonché principali responsabili del genocidio contro i serbi. «Se i cacciabombardieri occidentali dovessero abbattere un nostro velivolo per far rispettare il divieto di volo sul cielo della Bosnia, questo non farebbe che accrescere la violenza», ha detto Karadzic mi- nacciando ancora una volta rappresaglie contro le forze di pace delle Nazioni Unite. Il leader serbo della Bosnia ha poi salutato la vittoria di Milosevic alle elezioni e la continuità della politica di Belgrado. Delusione e amarezza regnano invece tra i rappresentanti dell'opposizione. Otterranno tutt'al più un terzo dei seggi in Parlamento, dicono sconsolati, e sarà peggio di adesso perché Milosevic è rimasto e in più arrivano i radical-fascisti del leader cetnico Seselj che sono raddoppiati. «La Serbia ha perso l'ultima possibilità di reinserirsi nella comunità internazionale». Annunciati in un primo momento per domani, i risultati ufficiali delle elezioni verranno comunicati soltanto venerdì. La commissione elettorale che si occupa del conteggio dei voti non ha fornito alcuna spiegazione per questo nuovo rinvio. «Deciderò soltanto allora se dimettermi o meno», ha dichiarato ieri il presidente federale Cosic che aveva annunciato il suo ritiro nel caso non ci fossero stati cambiamenti radicali sulla scena politica jugoslava. Ingrid Badurina Il presidente serbo Milosevic

Luoghi citati: Aviano, Belgrado, Serbia, Zagabria