E per regalo, ti racconterò un incesto di Mario Baudino

E per regalo, ti racconterò un incesto Pasolini, Martin du Gard, la Allende, la Yoshimoto, i «noir» di James Ellroy: un fantasma in libreria E per regalo, ti racconterò un incesto Moda o coincidenze? «Tutta voglia di Eden» dicono i sessuologi L O vede, come queste cose possono succedere con la massima naturalezza», dice al narratore il prota_gonista di Confessione africana, lo splendido racconto in forma di diario, breve e fulminante, di Roger Martin du Gard che Adelphi ha appena pubblicato nella «Piccola Biblioteca». «Queste cose» sono accadute in una città dell'Africa settentrionale a una famiglia ebrea di orgine italiana, e vengono narrate «in una notte edenica» del '21, sulla nave che fa rotta per Marsiglia, dove un uomo confessa il suo lungo rapporto sessuale, appassionato e nello stesso tempo distante, con la sorella. Confessione africana è un piccolo capolavoro, poco conosciu- to, di uno scrittore che ha vinto il Nobel nel '37 e si è dedicato per lo più a lunghi cicli narrativi: è un'incursione sorprendente nella sua zona d'ombra. Ma sui banchi delle librerie natalizie, Martin du Gard non resta solo, e non costituisce per nulla un'eccezione. Il tema dell'incesto (tra fratelli o tra padri e figlie) sembra essere esploso, come per una reazione a catena imprevedibile, nella letteratura colta. Si è parlato con grande scandalo degli incesti nel romanzo postumo di Pasolini, Petrolio. Si sono annotati meticolosamente quelli nel nuovo libro della giapponese Banana Yoshimoto, N. P. che Feltrinelli ha da poco tradotto. Incesti vengono «strillati» nella fascetta editoriale che campeggia su La casa delle tre sorelle, il romanzo dell'inglese Jane Smiley pubblicato da Frassinelli. E non basta: ci sono anche quelli più segreti - perché non costituiscono una novità assoluta - di Un dramma borghese, una delle opere più tormentate di Guido Morselli, riproposta sempre da Adelphi in una nuova edizione. E c'è quello a sorpresa che fulmina i lettori a metà del nuovo libro di Isabel Allende, Il piano infinito (Feltrinelli). Ogni romanzo ha una storia a sé, e quelli citati sono lontani fra di loro nel tempo e nello spazio; pare impossibile metterli insieme, sospettare una moda. Ma se accanto a questi libri diamo un'occhiata ai thriller e ai «noir» americani, quelli per esempio di James Ellroy, scopriamo che l'accoppiata sesso violenza, sempre più efferata, sta sviluppandosi in una sorta di specializzazione, di tematica fissa: ancora sull'incesto. Come se davvero si stesse imponendo un nuovo protagonista tra la società e i suoi sogni, le sue fantasie. C'è un «tema dell'incesto» che vuole imporsi negli Anni Novanta? La cronaca sembrerebbe in molti casi confermarlo. Le denunce sono diventate più frequenti. Nel maggio di quest'anno uno studio dell'Asper (Associazione per l'analisi psichica e la ricerca in sessuologia) lanciava l'allarme: su 649 adolescenti intervistati, il 10 per cento dei ragazzi e 1' 11 per cento delle ragazze ammettevano di aver avuto rapporti sessuali all'interno della propria famiglia. Si alza un'onda minacciosa, e la cultura letteraria, in modo oscuro, come ipnotizzata, fra novità e ristampe sembra anticiparla e accompagnarla. Per ora, senza offrire risposte o interpretazioni: come se fosse affascinata da un problema ancora senza contorni precisi. Le statistiche non dicono molto. L'invito degli specialisti è proprio di leggere, per capirne di più, la «letteratura». Lo consigliano ad esempio i medici fiorentini dell'Istituto internazionale di sessuologia, che però tendono a distinguere bene tra un rapporto «consensuale» fra consanguinei e la violenzr. «Se un padre stupra la figlia, non è incesto, ma un episodio di violenza», spiega il dottor Marcello Perrotta. «L'incesto vero, quello consensuale, tende a sfuggire al sessuologo - meno alla psicoanalista - proprio perché i protagonisti non hanno motivo per parlarne». Ma questo silenzio, ogni giorno più rumoroso, esiste, ed è «l'amore che si chiude sempre più in se stesso», come osserva la dottoressa Roberta Giommi. Porta con sé un momento di «involuzione», forse di «paura». E guarda, in modo distorto, all'ideale mitico di un Eden: edenica era la notte di Martin du Gard, edenico il sogno di un'armonia perfetta dove non c'è nessun altro al di fuori della prima famiglia, quella di Adamo ed Eva. «Diciamolo una buona volta: la famiglia si regge sull'incesto», suggerisce lo psicoanalista Aldo Carotenuto, che ha questo tema ha dedicato un capitolo di Amare tradire (Bompiani). «E quando la famiglia fa acqua da tutte le parti, la psiche si difende con le fantasie incestuose». Bisognerà avvertire Babbo Natale. Mario Baudino Scrittori di epoche e Paesi diversi, ma insieme alVappuntamento Qui a lato, Pasolini: il suo romanzo postumo, «Petrolio», ha fatto scandalo Isabel Allende e sotto, la giapponese Banana Yoshimoto

Luoghi citati: Marsiglia