«Caro Caselli, sei tu il mio erede e al tuo fianco c'è il Paese sano»

«Caro Caselli, sei tu il mio erede e al tuo fianco c'è il Paese sano» r LETTERA DI CAPONNETTO «Caro Caselli, sei tu il mio erede e al tuo fianco c'è il Paese sano» ARISSIMO Giancarlo, sono certo che anche nel tuo animo e nella tua mente, come in me, sono ancor vive le immagini, le parole, la commozione, il calore che hanno accompagnato, domenica scorsa, il nostro incontro con padre Ennio Pintacuda sotto la «Tenda Italia» di Sariano di Trecenta, un piccolo paese del Rodigino. Un incontro-dibattito, moderato da Maurizio De Luca, direttore de «Il mattino di Padova», ed organizzato dal parroco, don Giuliano Zatterin, e da lui voluto con la fede e l'entusiasmo che ne fanno un esempio di autentico magistero cattolico. E' stato un incontro carico di significati, che ha visto l'uno accanto all'altro - dopo il rito intenso della Messa concelebrata dai due religiosi, il vecchio consigliere istruttore di Palermo, ormai in pensione, il nuovo procuratore della Repubblica di Palermo, non ancora insediato nella nuova carica, ed uno dei più significativi esponenti, anzi l'anima della rinascita palermitana e siciliana (sì, proprio quel «prete fanatico» che, stando alle parole del buon Cossiga, «crede di vivere nel Paraguay del 1600»!). Il tema dell'incontro era la recente pastorale «sto alla porta» del cardinale di Milano, Martini. Ma erano inevitabili, sia . nostri interventi sia nelle no, iv i domande del foltissimo pubblico, i riferimenti alla situazione attuale, in particolare alle prospettive della lotta contro la criminalità mafiosa e contro la corruzione. Le parole più belle, e che certamente tu non hai dimenticato, sono state pronunciate da quel giovane che ti ha indirizzato spontanee parole di augurio per il tuo nuovo lavoro assicurandoti che esso sarà accompagnato dalle preghiere di tutti i paesani. Non mi è sfuggita la tua commozione, Giancarlo, né quella di tua moglie: ma ho al tempo stesso notato ed apprezzato la tua compostezza, la tua sobrietà, il senso di consapevole e preoccupata responsabilità con cui ti accingi al tuo nuovo, difficile lavoro. E' la stessa impressione che in tutti gli italiani hanno lasciato le poche, improvvi- sate parole da te rilasciate, giorni fa, alla televisione. La parte migliore del Paese ha compreso ed apprezzato la nobiltà e il coraggio della tua domanda di destinazione alla nuova sede, così come feci io - oltre nove anni fa da Firenze, dopo l'omicidio di Rocco Chinnici. Questa volta sono state le due stragi di Capaci e di via D'Amelio a fare scattare in te la determinazione di recarti a Palermo a continuare l'opera di Giovanni e di Paolo, interrotta dalla barbarie mafiosa. Ti accompagnano l'affetto, la stima e gli auguri di tutti gli italiani che hanno fatto la loro «scelta di campo» a fianco di chi si batte contro le sopraffazioni ed il potere di «Cosa Nostra». E mi piace anche immaginare che tu vada ad occupare la stessa stanza riservatami, in caserma, durante gli anni della mia permanenza a Palermo, quasi a suggellare maggiormente la continuità di un impegno. Ti attende, e lo sai bene, un compito molto gravoso, nel cui svolgimento dovrai superare anche momenti difficili ed oscuri. Ma tu possiedi tutte le doti di animo, di volontà e di intelletto necessarie per proseguire nel modo più efficace il lavoro lasciato incompiuto dai nostri due indimenticabili amici. Auguri, Giancarlo. Che Iddio ti illumini e ti assista! Tutta la parte sana e viva del Paese ti è vicina. tto \ Antonino Caponnetto I procuratore Giancarlo Caselli

Persone citate: Antonino Caponnetto I, Cossiga, Ennio Pintacuda, Giancarlo Caselli, Giuliano Zatterin, Maurizio De Luca, Rocco Chinnici

Luoghi citati: Capaci, Firenze, Italia, Milano, Padova, Palermo, Paraguay, Trecenta