I calciatori disertano l'ultimo addio a Brera

I calciatori disertano l'ultimo addio a Brera Solo i veri amici e le alte cariche dello sport a San Zenone Po per i funerali del grande giornalista I calciatori disertano l'ultimo addio a Brera C'era Ambrogio Pelagatti, ma nessuno di quelli che rese epici E' stato tumulato nel cimitero del paese che spesso citava SAN ZENONE AL PO DAL NOSTRO INVIATO E meno male che c'era l'Ambroeus, anzi malissimo. Perché c'era tutto il paese davanti a questa chiesa di San Bartolomeo, a dar l'addio a Gioanbrerafucarlo. E c'erano undici ragazzini con tute e gagliardetti di Inter e Milan e Genoa, e c'era Pellegrini presidente dell'Inter, c'era Fedele Confalonieri per Milan&Fininvest, c'era Gattai presidente del Coni, c'era Antonio Matarrese presidente della Holding Calcio Nazionale. E c'erano i fratelli Moratti, tanti giornalisti, tanta televisione, tanti lettori, tanti tifosi, signori della grappa e della stoffa, del buon cibo e del buon vino. Ma non un calciatore. Tranne l'Ambroeus appunto, l'Ambrogio Pelagalli terzino milanista negli Anni 60, che viene da Porto Morone, qua dietro, non uno, uno di oggi, di ieri o dell'altro ieri. Sì, c'era Fabio Capello, allenatore del Milan di adesso. Ma non c'era Rombo di Tuono Gigi Riva, o Deltaplano Zenga, o Piper Oliali, o Pinna d'Oro Marini, o Corso il Sinistro di Dio, o Mazzandro Mazzola, o l'Abatino Rivera. Tutti soprannomi dal brerese, questi, tutte creature sue. Era lunedì, ieri, giorno di festa per barbieri, cavalli e calciatori. Sarà stato per la nebbia, che poi non c'era? Fuori dalla chiesa, Gianni Bettinzoli ha aspettato invano. Una vita con Gioanbrerafucarlo, la sua: paracadutisti assieme, nel 1940; e assieme a «Il Giorno», uno a girare il mondo e l'altro giù in tipografia, a controllar che nessuno tagliasse una riga di piombo. Incredulo Bettinzoli, increduli tutti. Amen, così è e così va. E così era stato anche l'inverno di dieci anni fa, stessa giornata umida e fredda, quando a Milano se n'era andato Beppe «Pepinoeu» Viola, «uno che batteva con impegno la carta in osteria, tirava il mezzo litro e improvvisava battute che sovente esprimevano il sale della vita» (cfr. Gianni Brera). Onorato e temuto in vita, ma solo alla meta del camposanto di San Zenone. E gli allenatori? Idem, tranne Capello e Pelagalli che alleva i ragazzini del Milan. E i presidenti? Lo stesso. Qualche corona di fiori, gli amici delle redazioni e delle tribune stampa. E poi il trionfo degli amici veri, quelli che ri- conosci perché si salutano con la stretta forte e non si parlano: come Ottavio Missoni, con una delle sue papaline in testa. O quelli che, famosi per altre vicende, se ne stanno in disparte, discreti: come Piero Bassetti già presidente della Regione Lombardia, erano assieme alle Olimpiadi di Londra, anno 1948, l'atleta Bassetti nella 4 x 100. In chiesa celebra Don Antonio, parroco da appena un mese, che Gioanbrerafucarlo non l'ha mai visto in vita. All'omelia parla Don Severino, parroco in una frazione di Pavia: l'aveva conosciuto un anno fa, al funerale di un monsignore. L'organo, il coro, l'incenso, una truppa di fotografi che cerca calciatori che non ci sono, le tv che riprendono i giornalisti delle tv. Di politici il solo Virginio Rognoni, già centravanti del Pavia, sempre Anni 40. E in quegli anni era famosissimo Cina Bonizzoni, allenatore del Milan e del gio¬ vane Brera che giocava nei boys. Quanti ricordi, in questo momento, per Cina: «Gianni aveva un piede solo, il sinistro». Al cimitero, l'arrivo di Aldo Biscardi è quello di un capo di Stato. Fate largo, quando passa la brigata televisiva. Gioanbrerafucarlo è già in un loculo, anonimo e provvisorio, quale? quello lì? no, quello più sopra? E' in ritardo, Biscardi. Franco, il fratello, si sente abbracciare e baciare. «Dov'è? Dov'è?». E' qui, ma gli amici se ne sono già andati: Pilade Del Buono, Mario Fossati e Giulio Signori tornano in redazione, Luigi Veronelli ai suoi vini, Giannola Nonino alle sue grappe, Gualtiero Marchesi alle sue cucine, Missoni alle sue stoffe. Se ne andranno tristi anche i ragazzini dell'oratorio: nemmeno un autografo dai «bomber» inventati da Gioanbrerafucarlo. Non hanno concesso l'addio. Giovanni Cerruti Tra i presenti Matarrese Gattai, Pellegrini, Capello Rognoni e i Moratti Poi i compagni d'infanzia del buon cibo e del buon vino La bara di Gianni Breara mentre entra in Chiesa seguita dai gagliardetti sportivi. Sotto la moglie Rina (al centro) abbraccia la nipotina durante il rito funebre

Luoghi citati: Cina, Lombardia, Londra, Milano, Pavia, Porto Morone, San Zenone Al Po, San Zenone Po