«Maestro un po' sbiadito» di R. Cri.

«Maestro un po' sbiadito» «Maestro un po' sbiadito» Dai giornali sportivi crìtiche alle sue comparse sul video Dal coro di elogi della stampa italiana al poeta dello sport, si staccano i quotidiani più cari a Brera. Quelli sportivi, appunto. «Le ultime immagini del maestro sottraggono molto alla sua personalità globale. Il Brera degli Anni Cinquanta, epoca dei nostri innamoramenti giovanili, è un'altra cosa, totalmente diversa, di ben altro livello, è una luce che si accende nel giornalismo, un miscuglio perfetto di eleganza e di fantasia», scrive sulla Gazzetta dello Sport il direttore Candido Cannavo. E il direttore del Corriere dello Sport, Italo Cucci: «L'ultimo Brera, quello televisivo del Processo, è stato seguito da molti con pena... Poveraccio, si fa insultare e tace. Si fa comparsa - lui nato prota¬ gonista - e tace. Povero Brera. Stanco? Svuotato? Rimbecillito? Poi leggevi certe sue cronache piene di freschezza e allora, meditando, capivi il suo perenne oltraggio alla pochezza altrui». Opinioni non condivise da Berlusconi, patron del Milan. «Era il più bravo, incomparabilmente il più bravo. Ha saputo mischiare calcio e poesia, invenzione- e tradizione, originalità e cultura. Un maestro della lingua, un campione ineguagliabile. Mi metteva in guardia da "Righetto Sacchi" e mi raccomandava "il gran bisiaco" Capello e gioiva con cuore puro, col suo cuore d'oro da bastian contrario malato di Inter, gioiva per me delle vittorie del Milan». [r. cri.]

Persone citate: Berlusconi, Brera, Candido Cannavo, Capello, Italo Cucci, Righetto