Quei 19 agenti corrotti

Quei 19 agenti corrotti Confermata ieri in appello la sentenza per la Polstrada di Susa Quei 19 agenti corrotti Chiudevano un occhio sui carichi dei camion all'autostrada delFréjus Condannato per simulazione, in altro processo, il collega che li denunciò I giudici della terza corte d'appello hanno confermato ieri le condanne ai 19 agenti del Distaccamento della Polstrada di Susa, colpevoli di corruzione: hanno accettato bustarelle e regali per chiudere un occhio sui sovraccarichi dei camion impegnati nella costruzione dell'autostrada di Susa. Unica differenza, rispetto alla sentenza del tribunale, la concessione delle attenuanti generiche, con riduzione delle pene sotto i due anni di reclusione, e la sospensione condizionale. Sul fronte degli imprenditori è stato assolto Giampiero Stefanini, capocantiere dell'impresa Rozzi. Il vicecomandante del distaccamento Michele Fiduccia si è visto ridurre la pena da due anni e mezzo di carcere a due anni: i cinque capipattuglia, Gesualdo Traina, Pietro Fosca, Giancarlo Pirrello, Rosario Ciaramella e Bruno Tangianu, sono passati da due anni e 4 mesi a un anno e dieci mesi di reclusione. Ridotta anche la pena per l'imprenditore Giulio Chiatellino, titolare delia «Mtt» da due anni e un mese a un anno e otto mesi. Nessuno sconto invece per gli agenti Massimo Calcagno e Ugo Uras, condannati a un anno e otto mesi, e per tutti gli altri poliziotti, Paolo Morino, Francesco Liporace, Alessandro Fusaro, Giuseppe Marzo, Domenico Gaeta, Saverio Fumarola, Fiorentino Croce, Antonio Campestre, Francesco Curdo, condannati a un anno e sette mesi. Conferma per il sovrintendente Bruno Grossi (un anno e dieci mesi), che aveva ammesso di aver preso le bustarelle, e per i titolari della ditta «Conicos», Guido Scolamiero e Bernardo Terreno (un anno e sette mesi di reclusione). Sergio Maggiora, il titolare della ((Rescavi» di Asti, che per primo aveva confessato, aveva patteggiato per un anno di carcere. Il sovrintendente Antonio Fiscante, pure confesso, era stato condannato a due anni di carcere e non ha fatto appello. La sentenza segna il penultimo capitolo di questa tormentata vicenda giudiziaria: gli imputati, eccettuati i due sovrintendenti e i due imprenditori che hanno confessato, si sono sempre protestati innocenti. Anche ieri, dopo essere usciti dall'aula, lo hanno gridato con forza al cronista: «Scrivete che ieri hanno condannato Guido Sconza». Sconza è il poliziotto che denunciò i colleghi dopo aver registrato le loro conversazioni con un microfono nascosto nei gambali. L'altro ieri ha patteggiato davanti al pretore di Susa per 5 mesi e 10 giorni l'accusa di simulazione di reato: avrebbe denunciato falsamente il furto dell'auto per recuperare dall'assicurazione i danni di un incidente stradale. Gesualdo Traina, capopattuglia, è stato condannato a un anno e 10 mesi per aver intascato bustarelle dagli autisti

Luoghi citati: Asti, Susa